Agli inizi del Novecento, Giulio Ferrari intuisce la potenziale vocazione del Trentino per la produzione di spumanti. A quell’epoca però quelle terre facevano parte dell’impero austro-ungarico: come convincere a bere quei vini i padroni austriaci? L’idea fu semplice quanto geniale: richiamare con un termine a loro familiare la caratteristica principale degli spumanti. “Perlend”, in tedesco, significa spumeggiante e Giulio Ferrari lo definisce ulteriormente francesizzandolo in “Perlé”. Il Dosaggio Zero Perlé Zero Cuvée è ottenuto dall’assemblaggio di vini-base di tre diverse annate (in questo caso precedenti alla 2014), affinati in tre diversi materiali: acciaio, legno e vetro. Questa complessità nell’assemblaggio determina una “nuova dimensione”, che, in qualche modo, “sostituisce” il dosaggio. La cuvée così composta passa in bottiglia per la rifermentazione, dove resta per almeno sei anni sui lieviti. La Cuvée Zero 14 possiede grande chiarezza e incisività olfattiva, ma è forse in bocca dove si provano le sensazioni più convincenti: verticalità, fragranza e sapidità. Con il Perlé base e i Perlé Reserve Rosé, Perlé Reserve Nero e Perlé Reserve Bianco integra una fortunata gamma di spumanti davvero ben centrati. Ferrari, di base a Trento e di proprietà della famiglia Lunelli, ha davvero bisogno di poche presentazioni, rappresentando il marchio più solido della spumantistica italiana.
(fp)
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