Franca è una donna energica e profondamente innamorata del suo lavoro. Enologa e responsabile di questa piccola cantina di Breganze, a conduzione totalmente familiare, aveva iniziato una carriera nel ramo commerciale aziendale. Poi studi e approfondimenti di carattere agronomico ed enologico l'hanno portata a decidere lo stile dei vini Miotti, pur sempre sotto l'affettuoso controllo di papà Firmino. L'azienda si trova su una delle colline vulcaniche del paese vicentino e in zona, ma non solo, è conosciuta per la tenace battaglia di salvaguardia di uve autoctone come il Gruajo, il Pedevendo, il Sampagna e il Groppello. Lei poi, rispetto al padre, ha introdotto l'uso del legno nell'affinamento. L'uva Vespaiola rimane al centro della vigna e della cantina e il Torcolato il vino con più storia, celebrato fin dal XVII secolo da letterati, storici ed appassionati di enogastronomia, finito anche nei manuali di medicina dei medici condotti per le sue qualità corroboranti. Su questa tipologia Franca c'ha lavorato anche come tesista all'università e non fa che tesserne le lodi. Quello di Miotti colpisce per l'intenso colore oro, per gli aromi di frutta secca, per la beva mai stucchevole se pur avvolgente. Più che vino da meditazione, Franca lo definisce da "conversazione", magari davanti a formaggi erborinati o molto saporiti. Non abbiate timore di conservarlo a lungo: vi ricambierà con sorpresa.
(Francesca Ciancio)
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