Fragola in confettura, petali di rosa, santoreggia, i dolcissimi fiori di nespolo giapponese, la freschezza del sottobosco e degli aghi di pino: c’è una stratificazione armoniosa e gentile di profumi nel Marne Brune 2022 di Fontanafredda, che si traducono in un sorso pieno, fruttato e vinoso, dall’aderenza succosa e dalla sapidità balsamica, che rimangono a lungo a insaporire le guance e le labbra con un tocco speziato. Il Marne Brune nasce dalla volontà di Fontanafredda di valorizzare sette parcelle dell’azienda che hanno dimostrato di avere una precisa identità, esaltata mescolando nuovi e antichi metodi di vinificazione e raccontata da etichette ben studiate. Al momento sono stati prodotti lo Chardonnay Ampelio e questo Nebbiolo d’Alba. Il Marne Brune fermenta a grappolo intero in botti grandi di Slavonia e in un’anfora da 700 litri. In etichetta c’è una foglia di Ginkgo Biloba - simbolo di resistenza - e un fossile, come quelli che spesso s’incontrano nei suoli dov’è piantato questo Nebbiolo: le marne brune, povere di sostanza organica ma ricche di minerali, che oltretutto vedono poca pioggia durante l’anno. Tutto il progetto, che si svilupperà appieno nei prossimi anni, ha preso forma a partire dal manifesto Bosco Vigna: un approccio nuovo alla gestione agronomica della vigna che tiene conto del surriscaldamento climatico, per preservare la biodiversità e l’identità delle Langhe, dai suoli ai vini.
(ns)
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