Quattro amici, un vitigno, poche bottiglie. È la storia delle Formiche Wines, cantina a Capalbio nell’Argentario, in Maremma, e del recupero di un antico vitigno autoctono: l’Ansonica. Dylan Warren, Simone Salamone, Luigi Scarano, Simone Zemella hanno iniziato nel 2018 con la rinascita e la coltivazione esclusivamente a mano di un piccolo e vecchio vigneto vicino al mare. Gli enobanditi della Maremma, come amano definirsi, oggi producono meno di 10 mila bottiglie con una filosofia ben precisa: fare meno per fare di più. «Le Formiche sono delle piccole isole a largo della costa grossetana - raccontano - all’ombra dell’Argentario, custodi di una grande biodiversità marina, poco conosciute. Ci piaceva l’immagine delle Formiche: gli esseri viventi più forti in natura, che possono sollevare fino a 50 volte il loro peso, e allo stesso tempo i più cooperativi». L’Ansonica delle Formiche è un vino bianco vinificato con pied de cuve per l’avvio della fermentazione alcolica in acciaio e barriques usate. Affina sulle fecce fini, nessuna chiarifica, leggera filtrazione. L’etichetta, un polpo che nuota/vola disegnato da Laura Savina, racconta il mare, da dove l’Ansonica è arrivata centinaia di anni fa e da dove soffia la brezza che accarezza le vigne delle Formiche. È un vino sapido e di una bella eleganza selvaggia che si abbina con antipasti, verdure e tutti i piatti di pesce, in particolare con la zuppa di crostacei.
(Fiammetta Mussio)
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