Fu Rosildo Pacenti che cominciò a lavorare in quest’azienda, nel 1962: ai piedi della collina di Montalcino, sul versante nord est della denominazione, nella conca del Canalicchio, produsse la prima bottiglia di Brunello di Montalcino nell’annata 1966. Oggi a condurre questa realtà - composta da 10 ettari a vigneto posti ad un’altezza media di 300 metri sul livello del mare, per una produzione complessiva di 40.000 bottiglie - ci sono Franco Pacenti insieme ai figli Lorenzo, Lisa e Serena. La gestione agronomica della vigna è molto attenta, contando anche sull’ausilio di stazioni metereologiche. In cantina, l’approccio è tendenzialmente tradizionale con prolungate macerazioni sulle bucce e lunghi affinamenti in botti di rovere medio-grandi. Il risultato sono vini generosi e non privi di potenza, che colgono sfumature espressive peculiari, dentro una zona, il Canalicchio, forse più incline a Sangiovese sottili e reattivi: una chiave di lettura stilistica che, peraltro, la famiglia Pacenti sta mettendo meglio a fuoco. Il Brunello di Montalcino Riserva 2019, maturato per 36 mesi in legno medio-grande, profuma di frutti di rovo, terra, rabarbaro, mirto ed erbe officinali, con nota balsamica a rifinitura. In bocca il sorso è caldo e avvolgente, guidato da un frutto succoso, tannini fitti e buona carica acidica, e termina in un finale composto e di buona lunghezza, ancora su toni fruttati.
(are)
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