Questo vino è una dedica. A Rosildo, evidentemente, fondatore della cantina, nata nel 1962 ai piedi della collina ilcinese, nella rinomata zona del Canalicchio, che affaccia verso est e la Val d'Orcia. Nel 1966 nasce la prima bottiglia etichettata a Brunello, nel 1967 la famiglia Pacenti è fra i 25 fimatari del documento di costituzione del Consorzio di Tutela. È quindi un pezzetto di storia non da poco, quello che è poi passato in mano al figlio Franco Pacenti (che ha dato il nome alla cantina) e quindi ai nipoti: Lorenzo, Lisa e Serena. Sono 36 gli ettari di proprietà, 10 dei quali ospitano le vigne, tutte nei pressi della cantina. Da una piccola parte di esse, chiamata Vigna della Creta, nasce il Brunello Rosildo: è l'ultima vigna piantata dal nonno ed è stata vinificata per la prima volta separatamente nel 2015, anno in cui è entrato in azienda il nipote Lorenzo. Una sorte di testimone che lega 3 generazioni e il loro lavoro di vignaioli nella terra di Montalcino. La regolarità di un'annata come la 2016, ha aiutato a far affiorare tutta la potenziale complessità che può esprimere quel vigneto: ne è nato un vino improntato sulla balsamicità da sottobosco, sia negli odori che nei sapori: muschio, resina, freschezza pepata e, solo in seconda battuta, sentori di piccoli frutti rossi maturi, accompagnano il tannino deciso e centrale, che si congeda a fine sorso lasciando la bocca dolcemente speziata e agrumata.
(ns)
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