Per chi ancora non conoscesse Franz Haas questa bottiglia di Pinot Nero 2018 è la stretta di mano perfetta per entrare in contatto, non solo con una delle migliori cantine per gli amanti di questo vitigno, ma con il concetto di vini altoatesini in generale. Profumi freschissimi di lamponi e fragole di bosco con un accenno lieve di cannella e hibiscus ed una bocca altrettanto leggiadra, ricca di questi frutti rossi, cui si aggiunge una sferzata croccantissima: dell’acidità del pompelmo e della dolcezza del mandarino. L’Alto Adige è l’immagine dei vini bianchi dal disegno di un frutto perfetto ma anche di rossi che, come questa bottiglia, sono eseguiti con una precisione ammirevole. Un vino da collocarsi tra i finti semplici per quanto facilmente si riescono a bere ma che dietro questa energia, nascondono profumi e complessità inaspettate. Del resto la sensibilità e il DNA vitivinicolo di quest’azienda vanno indietro di sette generazioni, riuscendo oggi ad interpretare con determinazione e delicatezza uno dei terroir più estremi e affascinanti d’Italia. Dai terreni dolomitici della provincia più a nord d’Italia, queste uve di Pinot Nero (selezione da vigneti a bassa produzione tra i 350 e i 900 metri di altitudine) esprimono il lato più riflessivo ed elegante che i vini di montagna riescono ad offrire. PS: non fatevi trarre in inganno dal tappo a vite perché è un sigillo dell’attenzione alla qualità di Franz Haas!
(Filippo Bartolotta)
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