Puntare in alto stando con i piedi per terra è il ricordo più forte che ho degli appunti presi durante la mia prima visita da Franz Haas. Impossibile dimenticare il profumo dell’aria freschissima che si respira tra i vigneti di Pinot Nero di Aldino a 1150 metri di altitudine. Franz Haas Junior è convinto che questa limpidezza atmosferica porti più freschezza e croccantezza al frutto. Quando ho assaggiato la seconda annata del Pònkler, cioè la 2013, ricordo che aveva un’esuberanza di spezia del legno che in parte copriva l’immensità dei frutti rossi piccoli e freschissimi che si univano ad ad alcuni sentori di bacche di goji e ribes essiccate. Con la 2016 quei profumi emergono ancora più netti e puliti, ma sono affiancati da alcune note balsamiche, di erbe officinali e di radici dolci così intense da far girar la testa. La bocca è un velluto al tocco ma la forza, la struttura di questo cru di Pinot Nero dimostrano un’architettura destinata a durare nel tempo. Pònkler 2016 è uno di quei Pinot in cui emergono sì gli elementi varietali tipici che lo rendono di immediata comprensione e piacevolezza ma che, ad un assaggio più attento, lascia emergere il vernacolo di queste vigne coltivate a 750m s.l.m. che abitano un luogo boscoso alpino, in cui si riesce a produrre solamente poco più di 30ql/ha. Un piccolo capolavoro all’italiano di una famiglia di produttori riservati e concreti; precisi e delicati proprio come il loro vino.
(Filippo Bartolotta)
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