A nord-est del paese di Barolo c’è Castiglione Falletto. Ad avvolgere Castiglione Falletto, sul lato orientale, c’è la menzione geografica aggiuntiva di Scarrone e in quella sottozona si trova Vigna Mandorlo: tre ettari di filari ai piedi del castello del borgo che partono da 380 metri di altezza e scendono di circa 100 metri di altitudine. La forte pendenza, il suolo di origine marina, argilloso-calcarea, la piena esposizione al sole, contribuiscono a formare i grappoli (attentamente selezionati) della Riserva del Barolo Scarrone Vigna Mandorlo. La sua stratificazione organolettica gestisce bene il calore e la siccità sperimentata nel 2017, sviluppando al naso e in bocca tutta l’eleganza e la struttura che ci si aspetta da questa denominazione: profumi di cipria, fiori rossi appassiti, note terrose e balsamiche di sottobosco, e infine cuoio si alternano nel bicchiere, mentre in bocca si aggiunge una fresca nota di chinotto. Il sorso è caldo e pepato, non di meno sapido: s’introduce dolce, aderisce con decisione ma poi scorre di nuovo balsamico, lasciando un lungo retrogusto di ciliegia sotto spirito e cacao. Vigna Mandorlo è solo una piccola parte dei 50 ettari di vigneti della famiglia Giacosa: un patrimonio cresciuto negli anni Novanta, partendo dalla cantina originaria di Borgonuovo di Neive, acquisita nel 1895 dall’antenato Giuseppe, grazie alla somma vinta con una fortunata giocata al Lotto.
(ns)
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