Il Brunello di Montalcino 2019 possiede naso cristallino di rara eleganza, dai profumi di violetta, iris, bacche rosse e nere, sottobosco, tabacco e ferro. Il sorso è ritmato da una vitale sorgente acida in armonia alla raffinata e vibrante trama tannica, terminando in un finale in crescendo dalle piacevoli sfumature minerali. Tracce storiche, abbastanza remote, collocano in Maremma, la famiglia Fuligni, di origini veneziane, fin dal XVIII secolo. È agli inizi del ‘900 però che Giovanni Maria Fuligni si stabilì a Montalcino, fino alla sua morte. Nel 1971, la figlia Maria Flora prese in mano le redini di quella che stava diventando una vera e propria cantina negli anni subito precedenti all’ingresso di Montalcino tra i territori di rilievo della Regione (il primo Brunello aziendale è dello stesso anno). Oggi, la signora Maria Flora è ancora sul ponte di comando, coadiuvata da Daniela Perino e dal nipote Roberto Guerrini, di una realtà da 12 ettari a vigneto, per una produzione di 52.000 bottiglie. I suoi vigneti si trovano ad altitudini tra i 380 e i 450 metri, in una striscia di terra che collega la collina di Montalcino ai pendii del settore nord dell’areale, denominata “Cottimelli”, e che potrebbe essere una vera e propria “sottozona” a sé stante. Qui si producono Sangiovese tendenzialmente eleganti, che danno vita a vini dallo stile compatto e raffinato, affinati in tonneau e legno grande.
(are)
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