Una Doc giovane per un vino millenario (ne parlava Cesare nel suo De Bello Gallico). La denominazione del Mamertino ha appena 15 anni, esiste da pochissimo un'associazione di categoria e non ha ancora un consorzio. Siamo in Sicilia, nell'area nord del Messinese. Parliamo di un'areale dove conta molto la costa ma anche le colline che si spingono all'interno fino a diventare montagne, quelle dei Nebrodi. Il tessuto produttivo del Mamertino è prevalentemente rappresentato da piccole
aziende di famiglia, con una media di 3 o 4 ettari per azienda. Tra queste, la più grande è la Gaglio Vignaioli, in pista da inizio Novecento e che oggi è condotta con grinta da Flora Mondello, anche presidente della neonata associazione dedita alla promozione della giovane Doc che conta poco meno di cento ettari vitati per una produzione che difficilmente supera le centomila bottiglia. Un altro step a cui si punta è dar vita a un Mamertino Nocera cento per cento, per valorizzare al meglio l'uva che rappresenta il territorio. Ad oggi questa Doc è conosciuta in blend con Nocera e Nero D'Avola o, come questo Don Tindaro, cento per cento Nero D'Avola. La forza tannica e la materia intensa di questo vitigno sposa appieno le essenze mediterranee della costa, donando alla beva una matrice balsamica e aromatica davvero notevole. Sa stare a lungo in bocca grazie a una persistenza spiccata. E chiude su una bocca di visciole profumatissime.
(Francesca Ciancio)
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