Profumi freschi e nitidi, tendenzialmente floreali con lievi tocchi di pane appena sfornato e rimandi gessosi. Carbonica ben dosata e progressione gustativa di buon ritmo, dove la sapidità prolunga il finale e invita al sorso successivo. Queste le caratteristiche principali del Rosé Siris prodotto da Gaierhof e ottenuto dalle uve dei vigneti di Sorni, Pressano di Lavis e in Alta Val di Cembra, che l’azienda seleziona meticolosamente. Già perché la filosofia produttiva di questa realtà, con sede a Roverè della Luna, è quella di “Négociant di uva” ed è basata sulla costituzione, in decenni di collaborazione, di un rapporto privilegiato con i suoi fornitori. Famiglie che lavorano per vendere la loro uva alla cantina di proprietà della famiglia Togn, dove un rapporto basato sulla reciproca fiducia costituisce quel quid in più. In questa particolare dinamica, espressa da una produzione importante di 800.000 bottiglie, oltre a Gaierhof ci sono l’Azienda Vinicola Valdadige, Lechthaler e il fiore all’occhiello, l’azienda agricola Maso Poli. La cantina si trova nei pressi del monte Gaier e vanta una storia iniziata nel 1943 con Germano Togn, che decide di vinificare le uve di alcuni contadini e vendere il vino sfuso in Trentino Alto Adige e nell’ex Impero Austroungarico. Oggi suo figlio Luigi guida l’azienda affiancato dalle tre figlie, Romina, Martina, Valentina e dal genero Goffredo Pasolli.
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