È antica la storia della Casa Vinicola Garofoli. Inizia a fine Ottocento con Antonio Garofoli e la sua produzione e vendita di vini locali. L’azienda stessa viene fondata dal figlio Gioacchino nel 1901, che diventa società nel 1950, gestita dai nipoti Franco e Dante; infine società per azioni nel recente passato, guidata dai fratelli Carlo e Gianfranco. La quinta generazione - i cugini Beatrice, Caterina e Gianluca - ha fatto ingresso nel 2005, per gestire un’azienda ormai ben strutturata, che può contare su due cantine (a Montecarotto per i bianchi e, più a sud, a Castelfidardo per i rossi), cinquanta ettari di vigne - piantate a Verdicchio, Montepulciano, principalmente, e Trebbiano e Passerina - e una produzione media annua di circa 1,3 milioni di bottiglie, che si vendono all’estero per il 60%. Di queste bottiglie, 50.000 sono di Verdicchio, vinificato in diverse versioni, spumatizzato e passito compreso. Il Podium, della linea Selezioni, è di gran lunga il più celebre e premiato, frutto della raccolta da un singolo vigneto e del lungo affinamento in acciaio. Ma anche il Macrina, della linea Cru, ci ha convinto, nella sua versione 2023. Dalla selezione massale, vendemmia leggermente posticipata e vinificazione in acciaio, ne è nato un vino minerale e rotondo, dai profumi netti di ginestra e pesca bianca con cenni balsamici; in bocca la trama è larga, agrumata e ammadorlata, minerale e glicerica, e decisamente persistente.
(ns)
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