Sempre affascinanti i vini “di confine”, come quelli che sanno di Toscana e Liguria, che attingono freschezza dalla Liguria del Levante e struttura dai Colli di Luni. Vini che nascono da un abbraccio tra due regioni importanti per l'enologia italiana, il cui vitigno simbolo è il Vermentino. L'azienda Giacomelli ha i vigneti tra Ortonovo e Castelnuovo Magra, dove nei secoli i detriti delle Apuane si sono depositati sui terreni, creando un mix di terra, polvere di marmo e aria salmastra. Roberto Giacomelli è consapevole di questa ricchezza e ha deciso così di vinificare le uve “di mare” e le uve “di terra” separatamente per far nascere due vini diversi, il Pianacce e il Boboli. Per ora ci soffermiamo sul primo, le cui vigne guardano il mare in località Caprignano. Fermentazione a temperatura controllata, poi maturazione in acciaio per sei mesi con sosta sui lieviti e un po' di bottiglia. All'assaggio è un vino che sa di nespola e prugna gialla, leggermente balsamico, subito fresco già dal naso, ha toni di menta e agrumi, mentre il colore dorato lascia intuire la struttura. Se la sensazione salina all'olfatto è appena accennata, in bocca diventa un'esplosione. Una beva profondamente “marina”, che, grazie alla sosta sulle fecce, mantiene un corpo e una ricchezza che la rendono ottima per pasteggiare, a cominciare da ricche zuppe di pesce.
(Francesca Ciancio)
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