Nella Puglia enoica, patria di vitigni mediterranei dal forte temperamento, come il Primitivo ma anche il Negroamaro, probabilmente l’azienda capace di estrarne l’anima più intima è quella di Gianfranco Fino. Una realtà produttiva nata nel 2004 ma che da subito è riuscita ad emergere nel ricco panorama enologico del Tacco dello Stivale, con etichette di impatto e dalla precisa esecuzione e che oggi conta su 21 ettari a vigneto, per una produzione di 20.000 bottiglie. Dicevamo del Negroamaro, che la cantina con sede a Sava produce come Jo, nome ispirato dal vicino mar Jonio, ma anche come spumante rosato che porta le iniziale SN, e cioè Simona Natale, moglie di Gianfranco. Ma il vero protagonista del portafoglio etichette aziendale è e resta il Primitivo. Ce n’è una declinazione dolce, l’Es più Dolce, ma è L’Es, ottenuto da alberelli di 60 anni, non è una novità, ad incarnare la sua massima espressione, anche in versione Riserva, rappresentando il vino di punta di Gianfranco Fino. A lui, da un po’ di tempo si affianca il Sé, ottenuto dai vigneti più giovani e maturato per 9 mesi in barrique di primo e secondo passaggio. Al naso prevalgono le note fruttate: more, mirtillo, ciliegia e marasca, che emergono da uno sottofondo di macchia mediterranea e spezie dolci. In bocca, l’attacco è morbido e ammaliante, continuo nello sviluppo solido e concentrato, con ritorni speziati e fruttati.
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