Il Brunello di Montalcino 2019 possiede profumi di violetta, ciliegia, ribes, mora, sottobosco e cardamomo, con tocchi leggermente ematici e speziati. In bocca il sorso è agile e dotato di una bella tensione acida, dalla progressione ampia e persistente, che termina in un finale lungo e sapido. Fu Gianni Brunelli, ritornato nei propri luoghi natali, a fondare, nel 1987, questa piccola realtà vitivinicola di Montalcino, dopo aver avviato, a Siena, l’“Osteria Le Logge”. Dopo la sua prematura scomparsa, a guidare le sorti di questa piccola cantina c’è sua moglie Maria Laura Vacca insieme alla famiglia, ma la qualità dei vini non ha subito alcun cedimento, anzi, nelle ultime vendemmie pare proprio che ci sia stato uno scatto ulteriore, a rafforzare una gamma di etichette dal carattere ben definito e di confortante continuità, non privo di una cifra personale. Caratteristiche che, probabilmente, stanno nelle uve dei due distinti poderi che compongono l’azienda: “Le Chiuse di Sotto” nel settore nord dell’areale di Montalcino e “Podernovone” in quello di sud-est, per un totale di 7 ettari che toccano le 30.000 bottiglie di produzione complessiva. Un incrocio di due espressività del Sangiovese di Montalcino molto diverse, ma che riesce sempre a trovare una sintesi in vini leggiadri e di ottima tenuta nel tempo, ottenuti, guardando alla tradizione, da macerazioni medio-lunghe e da invecchiamenti in legno grande.
(are)
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