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ACCORDI INTERNAZIONALI

Giappone e Ue, a dicembre il voto finale di Strasburgo sul trattato commerciale, brinda la Uiv

Ottime notizie per il vino, dall’abbattimento dei dazi per 112 milioni di euro alla protezione per 100 vini Dop e Igp
GIAPPONE, ITALIA, UNIONE ITALIANA VINI, vino, Mondo
Ue e Giappone più vicine, anche con li vino

Usa, Canada e ... Giappone: tanti sono i fronti caldi, ancora aperti o in via di definizione, relativi al commercio internazionale, con l’asse tra Europa e Sol Levante che diventa ancora più solido dopo il via libera della Commissione “Commercio Internazionale” del Parlamento Europeo, attraverso l’adozione del report del deputato portoghese Pedro Silva Pereira, all’accordo di partenariato economico UE-Giappone. Un voto, quello di ieri, che apre la strada all’ultima fase della procedura di approvazione, il voto in seduta plenaria previsto a dicembre, per la soddisfazione anche dell’Unione Italiana Vini, che continuerà a seguire il processo di approvazione e a sensibilizzare gli eurodeputati italiani sull’importanza dell’accordo per il vino italiano: per garantire che le aziende vinicole traggano vantaggio da questo accordo il più presto possibile, la seduta plenaria di dicembre sarà infatti cruciale.
Il Giappone, del resto, per i vini europei è il quinto mercato di esportazione, e una volta ratificato il trattato si porterà benefici concreti per le imprese, in particolare l’abbattimento immediato dei dazi doganali sul vino, con risparmi per oltre 112 milioni di euro annui a livello comunitario, l’autorizzazione a pratiche enologiche fino ad oggi non riconosciute dalla normativa giapponese, la salvaguardia delle indicazioni geografiche, con 100 vini a Dop e Igp europei che avranno lo stesso livello di protezione previsto dalla normativa europea e l’eliminazione di tutti i costi associati alla registrazione delle Indicazioni Geografiche italiane in Giappone per facilitarne la protezione.
Una volta ricevuto il via libera dall’Assemblea di Strasburgo, l’accordo entrerà in vigore e l’obiettivo delle istituzioni europee è quello di implementare il testo a partire dai primi mesi del 2019. Una data non rimandabile, considerato il contesto di estrema competizione mondiale, per permettere alle imprese vinicole italiane di riguadagnare quote di mercato perse a causa delle barriere, tariffarie e non, fino ad ora esistenti.

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