Che determinazione quella di Giuseppe nel credere fortemente nel Barbaresco e non ora, ma agli inizi degli anni '70. L'azienda nasce qui, sulla collina Rabaja e il passaggio fondamentale è quello da una visione contadina a una imprenditoriale. Non solo il posto di lavoro, ma un luogo di vita. Sarà per questo che il vino che nasce qui è un classico, un vino solido nella sua bontà, setoso nei tannini, floreale nel richiamo alla viola, agrumato nel sentore di arancia. Il tutto avvolto dalle spezie nobili di un legno ben dosato. A papà Giuseppe e mamma Rosella si sono affiancati i figli Tiziana, Pier Carlo e il genero Gabriele, tutti insieme a lavorare con passione gli 8 ettari di vigneti siti su uno dei "Sorì" storici della zona. La riserva conosce solo le annate speciali. Parliamo di un ettaro in tutto, con viti di 70 anni su terra bianca con affioramento di marne bluastre. Sovescio e uso di bioelementi naturali. La Riserva fa fermentazione in vasche di cemento e affinamento in botti grandi per quasi quattro anni. Infine altri tre anni di bottiglia. Il risultato è un vino dall’eleganza esemplare, con tannini finissimi e dalla trama raffinata. Sa di amarena e ciliegia in prima battuta per poi declinare su note più autunnali di incenso, di tostatura, di funghi. In bocca è davvero lungo e armonico e si chiude su sentori di coriandolo e fiori secchi, con petali di lavanda e foglie di menta.
(Francesca Cianci)
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