“Un’annata straordinaria, sia in termini quantitativi che qualitativi, che si presenta (e presenterà sempre più) raramente”: Giuseppe Gorelli descrive così il 2019, ricco di piogge invernali, carico di un’estate calda ma senza picchi, e quindi di gradazioni contenute. E il suo Brunello (seconda annata da quando ha fondato l’azienda nel 2018) è la versione cui un’intera denominazione dovrebbe guardare: agile nella sua stratificazione aromatica di piccoli frutti rossi e neri, di macchia mediterranea e di cenni chinottati, e nel sorso finemente strutturato, dove freschezza e aderenza bilanciano con destrezza il calore, la sapidità e la volatile. Un vino piacevolissimo, che ha meritato la Riserva.
(ns)
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