Quando si parla di Bolgheri si pensa immediatamente ad un’areale che ha avuto un rapido e notevole sviluppo. La Doc ha compiuto già i 25 anni ma, come sappiamo, l’enologia qui è approdata negli anni Sessanta del secolo scorso, da subito contraddistinguendosi per l’utilizzo dei vitigni cosiddetti internazionali. Grattamacco è stata una delle cantine pioniere di questo lembo di costa toscana, nascendo nel 1977 e secondogenita solo alla Tenuta San Guido. Diventata nel 2002 uno dei fiori all’occhiello del gruppo Colle Massari, oggi, dai suoi 16 ettari a biologico, escono 120.000 bottiglie di alto livello. Ma a svolgere il ruolo di vino bandiera aziendale resta ancora il Bolgheri Superiore Grattamacco, che ha celebrato se stesso e la storia aziendale con l’annata 2017, la versione della sua trentacinquesima vendemmia. Il blend delle uve che lo compone, è rimasto immutato negli anni: Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese, con quest’ultima varietà a rappresentare una variante decisamente rara per il territorio di Bolgheri e a dare a Grattamacco una particolare valenza. Affinata per 18 mesi in barrique, il Bolgheri Superiore Grattamacco 2017 profuma di erbe aromatiche e frutti rossi e neri, accompagnati da una bella nota balsamica e cenni speziati. In bocca, il sorso è tendenzialmente morbido con trama tannica avvolgente e finale denso, lungo e caldo, a richiamare la macchia mediterranea.
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