Grosjean spumantizza dal 2015, producendo il Metodo Classico Montmary Rosé, a cui, dal 2022, ha affiancato un altro Metodo Classico, il Blanc de Noir Mas du Jario, ottenuto da Pinot Nero in purezza affinato in legno e lasciato sui suoi lieviti per 36 mesi. Dal perlage minuto e continuo, il 2020 profuma di fiori di biancospino, mela, cedro e piccoli frutti rossi, con tocchi di crosta di pane e gesso. In bocca il sorso è invitante, risultando sapido, fresco e croccante. Cantina fondata nel 1968 da Dauphin Grosjean, compie i suoi passi fondamentali, diventando un punto di riferimento per la Val d’Aosta enoica, nei primi anni Ottanta del secolo scorso. Oggi conta su oltre 24 ettari vitati, in biologico dal 2011, per una produzione complessiva di 160.000 bottiglie. Attualmente è condotta dai figli di Dauphin: Hervé, Didier, Simon e Marco. I vigneti sono distribuiti in varie aree e coltivati a biologico dal 2011, ma il fiore all’occhiello è certamente Vigna Rovettaz, cinque ettari che si arrampicano fino ad 800 metri di altezza sul livello del mare. Grosjean vinifica soprattutto le varietà tradizionali valdostane: dal Muscat al Petite Arvine, dal Petit Rouge al Fumin fino al Pinot Noir. Quelli che ne derivano sono vini freschi, rigorosi e sfaccettati. Etichette che si caratterizzano anche per un rapporto qualità/prezzo molto interessante, che fa il paio con una loro longevità per certi versi inaspettata.
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