Proprio con questo millesimo, il 2015, l’Amarone Villa Rizzardi è diventato Riserva. Ottenuto dalle uve del Cru Pojega, è affinato in legno grande e piccolo e profuma di frutti rossi in confettura, vaniglia e spezie. In bocca, il sorso è morbido e ben profilato, dal finale ampio e caratterizzato da ritorni di amarena. La Guerrieri Rizzardi, come testimonia già il nome, nasce dall’unione di due antiche realtà vitivinicole del veronese: quella dei conti Guerrieri, proprietari di vigne e cantina nella zona del Bardolino, e quella dei conti Rizzardi, che invece avevano acquistato una tenuta a Negrar e costruito la cantina di Pojega. Arriva in epoca più recente, invece, la proprietà di Soave, grazie all’acquisto di terreni a Costeggiola, nel 1970. Completa il poliedrico quadro delle realtà aziendali la piccola tenuta di Dolcè, in Valdadige, per un totale di 100 ettari a vigneto e una produzione di 700.000 bottiglie, che pongono questa realtà saldamente fra le più significative della Valpolicella. Focalizzando l’attenzione sull’areale veronese, cominciamo col dire che la tenuta si trova ancora a Negrar, dunque in uno dei comuni storici della zona, e che le vigne occupano circa 25 ettari, ad un’altezza che varia dai 190 ai 300 metri sul livello del mare. Qui i terreni sono di matrice argillosa e calcarea, con sottosuolo roccioso, e qui si trovano tre Cru storici, Pojega, Rovereti e Calcarole.
(fp)
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