Da sempre il Cortese è un «vino cenerentola» con poco appeal sui consumatori e sui mercati, ma Massimo Roselen se n’è innamorato perdutamente. L’imprenditore bergamasco è arrivato da qualche anno in Monferrato, a Vignale, a scommettere sulle colline meno note, ma con grandi potenzialità, delle vicine Langhe. Ha deciso di puntare su quel vitigno bianco un po’ bistrattato, eppure così capace di esprimere bene il carattere del Monferrato. Soprattutto, come sostiene il wine writer ed editor di Jancis Robinson - Walter Speller - il Cortese è il vitigno che saprà parlare bene ai consumatori del futuro. L’etichetta MonOLITE è frutto di un lavoro di riqualificazione e selezione: nasce in un’unica parcella, Bussone, esposta a sud-est. Le terre bianche, ricche di arenarie siliceo-calcaree e delle famose «pietre da cantone», restituiscono struttura, sapidità e profumi. «MonOLITE 2021 porta con sé la ricchezza espressiva dei terreni di Bussone, privilegiando la verticalità e l’eleganza e preservando un bouquet aromatico particolarmente intenso nelle note floreali» commenta Cristiano Garella, enologo di Hic et Nunc. La vinificazione prevede una pressatura soffice delle uve, una lenta fermentazione a basse temperature e l’affinamento del 10% in barrique per almeno 4 mesi. Al naso spiccate note di fiori bianchi, sentori di pera, pesca e pietra focaia. Al palato è secco, fresco, equilibrato e persistente nelle note saline.
(Fiammetta Mussio)
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