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I dati sulle giacenze della Uiv? Vanno letti bene, perché la crisi quantitativa è dietro l’angolo. Ruenza Santandrea: “manca dato aggiornato sulle giacenze”. Marco Nannetti (Cevico): “la quota di vino disponibile per il mercato decisamente inferiore”

Italia
I dati sulle giacenze, nelle cantine italiane, dividono Uiv e cooperative agricole

I dati sulle giacenze di vini e mosti raccolti dalla Uiv - Unione Italiana Vini, pubblicati dal “Corriere Vinicolo” e rilanciati anche da WineNews (https://goo.gl/ixfHRb), che parlano, per la campagna 2016/2017, di livelli record, a 47 milioni di ettolitri, il 10% in più di quella precedente, hanno bisogno di qualche precisazione. Ad una prima lettura, si potrebbe pensare che la tanto sbandierata, quanto reale, scarsità di vino con cui il settore dovrà fare i conti dopo la difficile vendemmia di quest’anno, sia un falso problema, da fronteggiare proprio con le scorte di cantina.

La situazione, invece, è più complessa, e merita un approfondimento, partendo proprio dalle giacenze.come spiega una nota inviata a WineNews dalla coordinatrice del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari, Ruenza Santandrea
- non c’è. Molto probabilmente, al 27 di novembre il nostro Ministero delle Politiche Agricole non aveva ancora trasmesso il dato ufficiale. Nelle riunioni tra Ministero ed organizzazioni che rappresentano la filiera vitivinicola nazionale, i competenti uffici ministeriale avevano riportato, informalmente, un dato sulle giacenze, al 31 luglio 2017, che si attestava tra i 46 ed i 47 milioni di ettolitri. La settimana scorsa abbiamo richiesto al Ministero il dato ufficiale e siamo in attesa di una risposta”.

Altro dato mancante, quello ufficiale sulla produzione 2017, ancora provvisionale, che parla di 40 milioni di ettolitri di vino nelle cantine del Belpaese. Fermo restando che i 47 milioni di ettolitri di giacenze sono un dato reale, ma complessivo e tutt’altro che realistico, il totale dice 87 milioni di ettolitri di vino in cantina, ben 6,5 milioni in meno del 2016, quando il totale era di 93,5 milioni di ettolitri. Ma non basta, perché i numeri vanno analizzati. “Non mettiamo in dubbio la validità dei dati forniti dalla Uiv - Unione Italiana Vini - dice a WineNews Marco Nannetti, neo presidente del Gruppo Cevico - ma è importanti leggerli bene. Con il sistema telematizzato di comunicazione dei dati dalle cantine, si sommano rapidamente le giacenze dell’imbottigliato con il vino ancora nelle vasche, generando numeri che poco hanno a che fare con le giacenze effettive. Il dato importante, infatti, riguarda il vino effettivamente disponibile per il mercato, e se dal totale togliamo tutto il vino imbottigliato in affinamento, quello ancora stoccato in cantina ma già venduto, e quello tenuto strategicamente fermo da alcuni produttori per tenere alti i prezzi, ecco che il risultato è ben diverso. La realtà delle cose - conclude Nannetti - è che di vino ce n’è davvero poco, la Gdo fa sempre meno promozioni, ed i prezzi degli sfusi crescono, com’è normale che sia, perché se guardiamo ai dati del commercio degli ultimi anni ci accorgiamo presto di come, tra 12 mesi, ci ritroveremo con le cantine quasi vuote ...”.

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