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VINO E TRUFFE

I grandi vini italiani nel mirino della contraffazione: ultima vittima il Tignanello di Antinori

La Procura di Parma ha sventato la truffa che vedeva vino scadente spacciato per la celebre etichetta. Recuperate 11.000 bottiglie
ANTINORI, CONTRAFFAZIONE, TIGNANELLO, Italia
Vini italiani nel mirino della contraffazione: ultima vittima il Tignanello di Antinori

I grandi vini italiani, grazie al loro pregio ed al loro valore, sono sempre più nei desideri degli appassionati del mondo, ma anche della contraffazione. E questa volta, al centro di una truffa coordinata dalla Procura di Parma, è finito il Tignanello, una delle etichette italiane più prestigiose, della storica Marchesi Antinori. L’inchiesta condotta dai Nas, che ha portato a tre arresti tra Mantova e Cremona, ha svelato la truffa, con vino di scadente qualità spacciato per Tignanello, con una contraffazione su loghi e bottiglie (11.000 quelle recuperate), che i malfattori, riporta l’Ansa, cercavano di rifilare a fornitori di diversi territori in Emilia-Romagna, ma anche in Germania e in Belgio.
L’indagine nasce nel febbraio 2017 su iniziativa del Nas di Firenze, dopo una segnalazione su un ordine di riproduzione e stampa di 4.500 etichette di “Tignanello” (bottiglie da 750 millilitri e annate 2009-2010-2011) ricevuto da una tipografia di Pistoia, da parte di una persona che si era presentata come “signor Rossi”. Accertata la commercializzazione delle 11.000 bottiglie di falso Tignanello, le indagini stanno continuando per scovare eventuali altri canali di distribuzione ancora attivi.

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