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PROGETTO VINO COLLISIONI 2018

I migliori assaggi del Progetto Vino di Collisioni, nelle “monografie” dei territori italiani

Dal Castello di Barolo, un viaggio fra Aglianico del Vulture, Sicilia, Pecorino d’Abruzzo, Moscato d’Asti, alle Famiglie Storiche dell’Amarone
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Dopo le degustazione panoramiche d’Italia e gli approfondimenti dedicati ai vini della Puglia e del Friuli Venezia Giulia, il Progetto Vino con cui Ian D’Agata fa incontrare il meglio dell’enologia del Belpaese con il mondo della cultura e della musica protagonista all’Agrirock Festival Collisioni di scena a Barolo, si concentra sulle “monografie” dedicate alle singole aziende ed ai territori top del vino italiani: dagli assaggi di Aglianico del Vulture dell’Enoteca Regionale Lucana alla Sicilia di Cusumano; dal Pecorino presentato dal Consorzio vini d’Abruzzo, alle diverse declinazioni di Moscato offerte dal Consorzio Asti Docg, fino all’Amarone delle sue Famiglie Storiche.
Dal Castello di Barolo ecco quindi i 12 migliori assaggi di WineNews, più uno:
Giovanni Bosca Tosti, Docg Asti Secco
Viene da Canelli il Moscato dal naso decisamente fresco ed agrumato che poi si evolve in dolcezza. Morbido in attacco ha una bollicina fine che pulisce il sorso fino a confermare la parte olfattiva, lasciando una nota floreale dolce e fresca
Araldica Castelvero, Docg Asti Secco
La versione di Castelboglione: una nota vegetale (anche di Bosso) che stempera notevolmente la dolcezza. Decisamente fresco e leggermente sapido, il sorso lascia un delicato ricordo di aromaticità al suo passare.
Bosio Family, Docg Asti Secco
Melone e mango in caramella, Morositas: sorprendente e leggero il Moscato della zona di Castiglione Tinella. Olfatto confermato dal gusto, in un sorso di buona acidità, che entra verticale chiamando altri sorsi.
Tenuta i Fauri, Doc Abruzzo Pecorino 2017
Un colore giallo inusuale questo Pecorino, che presenta un naso altrettanto intenso: ginestra, idrocarburi e gesso a sovrastare. Equilibrato il sorso, entra fresco e leggermente ammandorlato, con la sapidità che poi prende il sopravvento.
Colle Moro, Pecorino Terre di Chieti Igp Alianto 2017
Un naso inizialmente chiuso, poi si svela: pera, melone bianco, buccia di limone, netti e chiari. Il sorso è fresco, ma lascia alla sapidità la libertà di giocare con la persistenza, chiudendo con una piacevole nota fruttata.
Cantine Mucci, Pecorino Terre di Chieti Igt Valentino 2017
Una beva piena, decisamente da pasto. Mandorle e glicine e note minerali. È decisamente sapido in bocca, ma la freschezza ritorna sul finale pulendo la bocca per il prossimo sorso.
Cusumano, Doc Sicilia Shamaris 2017
Una cesta di pesca gialla, zagara, gelsomino, melissa e un cucchiaino di miele d’acacia. È morbido questo Grillo, incalzato da un amaro deciso poi limitato lentamente dalla sapidità. Restano la pesca e il nocciolo di albicocca.
Cusumano - Tenuta San Giacomo Sicilia Doc Sàgana 2014
Una caramella di ciliegia con un tocco di rabarbaro, questo Nero d’Avola da vecchi vigneti. La glicerina avvolge il sorso svelando piccantezza, freschezza e un buon grado alcolico.
Cantina Venosa, Doc Aglianico del Vulture Verbo Rosso 2015
Un vino diritto e riservato che fa affiorare lentamente la ciliegia croccante sotto spirito, sia al naso che in bocca. Poi un equilibrio ben bilanciato fra tannini, freschezza e sapidità.
Paternoster, Doc Aglianico del Vulture Don Anselmo 2013
Netta impronta vegetale per un Aglianico finissimo in cui la ciliegia, la mora e la camelia si accompagnano bene alla balsamicità e una speziatura discreta. L’acidità del sorso è protagonista: rinfresca, pulisce e perfeziona tannini e sapidità.
Tedeschi, Docg Amarone della Valpolicella Classico Capitel Monte Olmi Riserva 2011
Ciliegia e alloro, la dolcezza che che si cerca nel bicchiere arriva solo in seconda battuta in bocca. Il sorso è morbido, teso verso il fondo dove rilascia una leggera nota ammandorlata ed erbacea
Tommasi, Docg Amarone della Valpolicella Ca’ Florian 2010.
L’amarone che ti aspetti. Opulenza al naso e nel sorso, con una spezia e un tannino che la levigano e la definiscono allo stesso tempo, rimanendo piacevole e persistente in bocca.
Cusumano, Sicilia Igp Moscato dello Zucco 2011
C’è tutta la surmaturità di fine estate nel bicchiere, nel naso e nella bocca: Finocchio, buccia d’arancia, melone, fico d’india, liquirizia selvatica, chinotto e un pizzico di cacao. Forse carente di una certa freschezza, ma avvolgente e profumato.

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