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I PIRATI DEL MOSTO ALL’ARREMBAGGIO: ALLARME IN SICILIA LANCIATO DALLA CIA

Navi cisterna cariche di vino e mosto muto a basso prezzo arrivano da paesi stranieri nei porti siciliani. Un prodotto che entra facilmente nella principale regione vitivinicola della penisola senza controlli adeguati e potrebbe essere imbottigliato come prodotto siciliano. L’allarme è stato raccolto dal presidente della Cia siciliana, Gurrieri, e dal presidente della Cia di Palermo, Salvatore Inghilleri. A farne le spese saranno i produttori che, a causa delle manovre ribassiste e delle massicce importazioni dall' estero, non riusciranno a vendere a prezzi congrui. “La vendemmia 2004 rischia di essere ricordata dai viticoltori - dichiara Carmelo Gurrieri - come una tra le peggiori degli ultimi anni a causa delle manovre speculative a cui si aggiunge anche una perdita consistente di produzione causata dalle fitopatie, oidio, peronospora e botrite, collegate all' anomalo andamento climatico dell’estate”. E aggiunge: “L’importazione di vino e di mosto non è illegale, ma la loro utilizzazione per la produzioni di vini a denominazione o indicazione geografica diventa una vera e propria truffa nei confronti dei viticoltori e dei consumatori. Chiediamo seri ed efficaci controlli affinché una pratica legale non si trasformi in frode che danneggia da una parte i produttori isolani dal punto di vista economico, dall’altra l’immagine positiva acquisita con tanta fatica dal vino siciliano e, in ultimo, ma non in ordine di importanza, i consumatori”.

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