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IL BRUNELLO NON CONOSCE CRISI: NEL 2004 CONSOLIDA LE VENDITE NEGLI USA E INCREMENTA QUELLE NEL NORD EUROPA, IN CONTROTENDENZA CON LA FASE DI STALLO DELL’EXPORT ITALIANO. NEL 2005 MONTALCINO VIA “ALLA CONQUISTA DI NUOVI MERCATI”

Italia
Il Brunello della Tenuta Col d'Orcia, vino 2005 per il Gambero Rosso/Slow Food

Non conosce crisi il Brunello di Montalcino: se l’export del vino italiano sta attraversando una generalizzata fase di stallo, il Brunello registra, nel 2004, una buona tenuta sul 2003, con 5.700.000 bottiglie commercializzate. Mercato principale di riferimento restano gli Stati Uniti, dove le vendite si consolidano, ma si rileva anche un incremento nei Paesi del Nord Europa, come Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia. Il trend positivo 2004 è imputabile soprattutto al secondo semestre, in cui si sono registrate la maggior parte delle vendite.
Più che un vino, il Brunello si conferma come un vero e proprio fenomeno: di gradimento, di richieste e di costume, tanto da essere diventato uno dei simboli più amati e conosciuti del “made in Italy” nel mondo. Ma Montalcino guarda già al futuro. In un mercato mondiale sempre più globalizzato e aperto all’ingresso di nuovi protagonisti, la parola d’ordine per il Brunello è “alla conquista di nuovi mercati”: si punta a qualificare ulteriormente l’immagine e ad allargare il giro d’affari, avviando azioni di promozione, nei Paesi che hanno già dimostrato di apprezzare i migliori prodotti del nostro Paese - come Russia, Est Europa e Giappone - e in quelli con grandi potenziali di sviluppo, come la Cina.
Della buona performance 2004 e di strategie per il futuro si parlerà a “Benvenuto Brunello” (18/febbraio a Montalcino), kermesse con importatori, buyers e giornalisti di tutto il mondo per il debutto delle nuove annate - Brunello 2000 e della Riserva 1999 - e per l’assegnazione del “rating” della vendemmia 2004.


Il commento - Lamberto Frescobaldi:
Montalcino, successo indentità territoriale”
Quello del Brunello di Montalcino è un successo da attribuire soprattutto alla sua radicata identità territoriale. A confermare così i risultati 2004 è Lamberto Frescobaldi, responsabile viticoltura ed enologia della Marchesi de’ Frescobaldi: “in questo anno abbiamo commercializzato la straordinaria annata ‘99 - afferma Frescobaldi - e a dispetto della sfavorevole congiuntura economica, riteniamo che il successo del Brunello sia da attribuire soprattutto alla sua radicata identità territoriale che lo rende unico e diverso da altri vini, pur ottimi, ma dalle caratteristiche più internazionali”.
Ma, nonostante i risultati senza dubbio premianti, Frescobaldi ritiene che bisogna in ogni caso prestare la massima attenzione alla ricerca di nuovi mercati: “riteniamo anzitutto che vi siano ulteriori margini di miglioramento in Italia e, in tal senso, penso ad esempio ai wine-bar”; per l’estero, l’azienda toscana individua nel Nord Europa, Germania in primo luogo, un mercato di sicuro interesse, seguito dall’area del Nord America e dal Sud-Est asiatico: “possibilità residuali ma degne di interesse potrebbero inoltre svilupparsi nel mercato russo”.

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