La Vernaccia di San Gimignano L’Albereta Riserva, maturata per un anno in legno grande e cemento, è probabilmente il vino bandiera dell’azienda della famiglia Logi. La versione 2021 profuma di fiori e frutti gialli, con tocchi di erbe di campo e di pietra focaia, su base affumicata. In bocca il sorso è ben bilanciato, di continua sapidità e dal finale fragrante su toni agrumati. La cantina di Racciano, soprattutto nel recente passato, è diventata una specie di modello per i produttori della “nouvelle vague” della Vernaccia di San Gimignano. Non tanto per l’introduzione di tecniche innovative, che anzi in questo caso ricorrono se mai alle esperienze del passato, ma soprattutto per la cifra stilistica, personale e senza alcuna forzatura, che i vini aziendali sanno esprimere, collocandosi come minimo alla pari con le migliori espressioni bianchiste d’Italia. 25 sono gli ettari di vigneto coltivati a biologico, che forniscono la materia prima per le 120.000 bottiglie della produzione complessiva di questa realtà che, evidentemente, ha il suo core business, saldamente legato al bianco della città delle torri. Oltre alla Riserva ci sono altre due varianti di Vernaccia proposte dall’azienda: la Vernaccia Selvabianca, affinata sulle fecce in acciaio e cemento per sei mesi e la Vernaccia Campo della Pieve, con permanenza in cemento sulle fecce per 18/20 mesi a seconda della qualità dell’annata.
(fp)
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