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IL GIORNALISTA BRUNO VESPA INVITA AD UNA PROMOZIONE DEL VINO ITALIANO MENO PARCELLIZZATA. L'ENOLOGO RICCARDO COTARELLA: "L’ITALIA NON DEVE SCOMMETERE SOLTANTO SUI VITIGNI DI ANTICA COLTIVAZIONE MA SUL TERRITORIO"

Il giornalista Bruno Vespa, ancor man di punta della Rai e grande appassionato di vino, non ha dubbi: «non è possibile che ci sia una “processione” quotidiana, per esempio, dal sindaco di Shangai di nostri rappresentanti a vario livello che ogni giorno promuovono un prodotto tipico e un territorio, poi una Regione, un vino e poi ancora una città. La nostra promozione deve essere più concentrata sul “made in Italy” enogastronomico nel suo complesso, per fare conoscere, prima di tutto, il nostro Paese in luoghi remoti come la Cina». E' emerso dal convegno “La promozione del vino mondo”, ieri, a “I Vini nel Mondo”, kermesse enologica che ha visto molti dei nomi più importanti dell’enologia italiana, riuniti a Spoleto.

Per Riccardo Cotarella, uno degli enologi più acclamati del nostro Paese, «il mondo del vino italiano ha sbagliato la sua comunicazione. Ci siamo soffermati troppo sui vitigni di antica coltivazione, dimenticando che, invece, siamo forse tra i più giovani produttori di vini di qualità. La difesa a tutti i costi di vecchie tradizioni, poco in sintonia con il mercato, non è stata una strategia vincente. In più la discussione intorno ai cosiddetti vitigni autoctoni è sostanzialmente sbagliata, perché a dare personalità ai vini sono piuttosto i territori. L’esempio francese a questo riguardo è illuminante».

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