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Il Grignolino, vino storico del Piemonte (le prime tracce nel 1200), amato da Gianni Agnelli, prodotto dalla famiglia di Nils Liedholm e da quella di Papa Francesco, cerca il rilancio, con il Monferace, il “super Grignolino”, tra Asti e Monferrato

Il Grignolino, vino peculiare e storico del Piemonte, le cui prime tracce si trovano addirittura nel 1200, amato tra gli altri da Gianni Agnelli e dal “barone” del calcio Nils Liedholm, la cui famiglia ne è stata anche produttrrice fino al 2015 con Villa Boemia, poi acquistata nel 2015 dal colosso cinese Cofco Greatwall Winery, e prodotto tra gli altri dagli antenati di Papa Francesco, oggi, dopo anni di crisi, di riduzione degli ettari e della produzione, cerca il rilancio.

Prodotto ormai su poco più di 580 ettari tra Grignolino d’Asti, Piemonte Grignolino e Grignolino del Monferrato Casalese, per un totale di poco di 2,3 milioni di bottiglie nel 2016 (dati Valoritalia e Regione Piemonte, elaborati dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato) ora, sulla scia di quanto fatto del mondo Barbera con il Nizza, punta ad una nuova giovinezza anche attraverso il Monferace, una sorta di “super Grignolino”,
prodotto con un disciplinare rigidissimo (100% Grignolino, affinamento minimo di 40 mesi dalla vendemmia prima di essere messo sul mercato, ed una resa massima di 70 quintali per ettaro, prodotto solo nelle annate migliori), presentato ieri ad Asti.
Il debutto delle prime bottiglie è atteso nel 2019, per un progetto che mette insieme cantine storiche del Grignolino d’Asti e del Monferrato Casalese, come Accornero (Vignale Monferrato), Tenuta Santa Caterina, Sulin, Fratelli Natta (Grazzano Badoglio), Alemat (Ponzano Monferrato), Castello di Uviglie (Rosignano Monferrato), Vicara (Treville), La Fiammenga (Penango), Tenuta San Sebastiano (Lu Monferrato), Tenuta La Tenaglia (Serralunga di Crea) e Angelini Paolo (Ozzano Monferrato).

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