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IL MAGNATE DEL PETROLIO RUSSO ALLA CORTE DEL GRANDE VINO ITALIANO: ROMAN ABRAMOVICH VISITA LE CANTINE DI LUNGAROTTI, ORNELLAIA E SASSICAIA, SOGNANDO UNA TENUTA TUTTA PROPRIA CHE OLTRE ALLA VIGNA SIA CIRCONDATA DI ULIVETI

Italia
Chiara Lungarotti e Roman Abramovich

Dal petrolio al vino il passo potrebbe essere davvero breve: Roman Abramovich - il giovane magnate del petrolio russo, salito anche alla ribalta internazionale per aver acquisito e rilanciato il Chelsea, vale a dire la più importante squadra di calcio di Londra - guarda con sempre maggiore interesse all’Italia del vino e presto potrebbe darsi anche alla carriera di viticoltore. Il patron del Chelsea starebbe pensando ad acquistare una propria azienda e iniziare a produrre vino e olio. Nessun problema di prezzo naturalmente - Abramovich, che ha solo 35 anni, può infatti contare su un portafoglio stimato in 14 miliardi di dollari - purchè l’azienda sia in un bel posto e oltre alle vigne vi sia spazio per un grande uliveto.

La notizia arriva da “I Vini nel Mondo” (Spoleto, 16/18 settembre), evento internazionale che richiama nei luoghi più suggestivi della città ducale, tutte le 200 più importanti cantine italiane.

La passione di Abramovich per il grande vino italiano è nota: ha conosciuto Jacopo Biondi Santi e solo nei giorni scorsi il petroliere russo è stato in Italia per una visita nei luoghi cult del vino: prima in Umbria da Lungarotti, quindi in Toscana per conoscere le cantine dove si producono il Sassicaia e l’Ornellaia. Una visita che sembra aver davvero affascinato il petroliere, e presto il sogno di una tenuta in Italia potrebbe diventare realtà.

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