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IL MINISTRO DELLE POLITICHE GIANNI ALEMANNO A WINENEWS: “LA REGISTRAZIONE DEI NOSTRI MARCHI SUI MERCATI DEL MONDO, UNA STRADA POSSIBILE PER PROTEGGERE LE DENOMINAZIONI ITALIANE”

Italia
Il Ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno

“La registrazione dei nostri marchi sui mercati del mondo, una strada possibile per proteggere le denominazioni italiane”. Parola di Ministro. Gianni Alemanno, titolare delle Politiche Agricole ha risposto così ad una domanda di www.winenews.it sul futuro dei marchi italiani, posta una manciata di ore prima della sciagurata decisione europea di rivedere il regolamento (753/02) che disciplina l’etichettatura dei vini. Una decisione che nei fatti permette a produttori stranieri di usare per i loro vini dizioni quali: Brunello,Vinsanto, Vino Nobile, Amarone, Morellino per un totale di 17 menzioni. Il ministro Alemanno si è detto così favorevole alla strategia già adottata dal Brunello di Montalcino, registratosi ormai da alcuni anni come un marchio in molti paesi tra cui Stati Uniti, Canada e Giappone.
“Sono d’accordo con questo tipo di iniziative - ha detto il ministro - che ricalcano la strada già imboccata dal nostro paese con le Dop (Denominazione di Origine Protetta) in campo agroalimentare. In una situazione in cui a livello comunitario ci sono meno regole e minore tutela - ha aggiunto Alemanno - siamo costretti a portare avanti una politica di tipo più privatistico, una sorta di “copyright” per preservare l’esclusività delle nostre produzioni e delle loro menzioni”.
La decisione di Bruxelles non ha mancato di accendere gli animi di produttori di vino e consorzi, oggi, a Firenze, per l’incontro-conferenza “Vino: le grandi denominazioni toscane di fronte alla sfida del cambiamento”, cui ha partecipato lo stesso ministro Alemanno. “Una decisione gravissima - ha detto Giovanni Ricasoli Firidolfi, presidente del Chianti Classico - che, da un lato, rischia di vanificare gli investimenti di generazioni di viticoltori che da sempre hanno cercato di valorizzare i propri prodotti legandoli alla storia ed alla cultura del territorio d’origine; dall’altro, è una decisione a tutto vantaggio delle grandi multinazionali extra europee, le uniche che beneficeranno realmente di una scelta incomprensibile e lesiva dei nostri interessi nazionali”. Gli ha fatto eco Filippo Fanti, presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, secondo il quale “si apre una fase difficile per le nostre denominazioni e per i vini di qualità in generale. Siamo molto preoccupati per la protezione di nomi importanti e sono necessari una mobilitazione di tutti ed un forte intervento politico contro la sciagurata norma europea”. “Chiediamo - ha concluso con forza Alamanno Contucci, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano - la massima protezione a livello comunitario, internazionale ed anche nazionale, con scelte che pongano la denominazione al centro di un’azione di sviluppo per le aree tradizionalmente vocate o per le nuove viticolture nazionali”.

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