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IL MONDO DEL VINO? UN IMMENSO “CIRCO BARNUM” DOVE NANI, BALLERINE E ILLUSIONISTI HANNO RUBATO IL POSTO AI VIGNAIOLI, ALLA STORIA E ALLA CULTURA. PAROLA DI ATTILIO SCIENZA!

Italia
Attilio Scienza

Il professor Attilio Scienza, autorevole e famoso docente ordinario della cattedra di Viticoltura dell’Università degli Studi di Milano e paladino della riscoperta e dell’utilizzo dei “vitigni antichi” ha espresso, in esclusiva a www.winenews.it, la sua opinione sullo stato attuale del mondo del vino, con particolare riferimento alle strategie comunicative di questo importantissimo settore produttivo dell’agroalimentare italiano. E non ha risparmiato critiche roventi e cenni al limite della vera e propria invettiva.
Come nel “Circo Barnum”, dove si ride e si piange lontani dalla verità, volteggiando tra il luccichìo delle paillettes, così “accade nel mondo del vino, che si sta sempre più trasformando nel regno dell’effimero, in un comparto produttivo di beni volatili, ad imitazione pedissequa del modello fuorviante offerto dall’industria della moda. La comunicazione, soprattutto, segue questa strada sbagliata, incidendo sui costi aziendali in misura sempre più grande, ma senza portare un ritorno effettivo. Una massa enorme di cene, degustazioni ed eventi da circo, sono soltanto stupidaggini e chiacchiere inutili, ed inoltre sono costose e noiose, ma continuano a rappresentare il canale privilegiato di una comunicazione che ha ormai ridotto il vino alla stregua di un banale fatto di folclore. Sono questi i veri e propri germi di una crisi di credibilità del mondo del vino”.
”Bisognerebbe, invece, tornare alle radici, alla storia e alla cultura del vino, alla sua capacità evocativa, in grado di far sognare attraverso se medesimo un territorio e una cultura. Le aziende vitivinicole - continua il professor Attilio Scienza - finiscono, invece, per sprecare la quasi totalità delle proprie energie nella costruzione del brand o nell’inseguimento dell’infedeltà del cliente, sempre più curioso e indotto a ricercare novità. E così ci si inventa vini sempre nuovi, slegati dalla tradizione, dalla cultura e dal terroir. Ormai, l’Italia ha conquistato un posto di rilievo nel mercato vitivinicolo mondiale, grazie alla elevata e generalizzata qualità dei suoi vini e ad una grande capacità produttiva. Purtroppo, questo non si è rivelato altrettanto vero per la comunicazione e la promozione dei suoi prodotti e dei suoi territori. Ben venga allora la crisi del mercato, almeno se sarà considerata come un’opportunità di rilancio e di ripensamento sugli enormi sprechi di questi anni”.
Franco Pallini

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