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Il mondo si confronta sul tema della tutela dell’origine del wine & food: a Bergamo l’11 ottobre il “G7 delle Indicazioni Geografiche”, per produrre un documento da sottoporre al G7 dei Ministri dell’Agricoltura (14-15 ottobre)

Rafforzamento della tutela internazionale, in difesa di produttori e consumatori, dai fenomeni di contraffazione e abuso; ricerca e sviluppo di soluzioni sostenibili a livello ambientale, sociale ed economico, sviluppo di reali strategie di cooperazione internazionale; miglioramento della gestione dei processi digitali sul web: ecco i temi al centro della “G7GI Conference”, il “G7 delle Indicazioni Geografiche” di vino, cibo e alcolici, che sarà di scena l’11 ottobre a Bergamo, nei lavori preparatori del “G7 dei Ministri dell’Agricoltura”, in programma il 14-15 ottobre, che vedrà sedersi al tavolo Italia, Giappone, Francia, Germania, Canada, Regno Unito, Stati Uniti d’America, ed i rappresentanti di Unione europea, Fao, Ocse, Ifad e World Food Programme.

Occasione importante, dunque, per parlare anche del tema della tutela dell’origine di quello che finisce sulle tavole d’Italia e del mondo, nell’evento organizzato dal Comune di Bergamo in collaborazione con Fondazione Qualivita (che presenterà l’edizione n. 9 dell’Atlante Qualivita delle Indicazioni Geografiche Italiane), Aicig, Federdoc, Assodistil, Federdop, Isit, Afidop, OriGIn e il Ministero delle Politiche Agricole.

Obiettivo della conferenza, la realizzazione, da parte delle oganizzazioni di rappresentanza dei produttori provenienti da tutto il mondo (dall’Italia alla Spagna, dalla Svizzera agli Usa, dal Portogallo al Messico, dal Canada al Giappone, dalla Germania al Regno Unito, dalla Francia all’Africa), un documento politico condiviso che sarà sottoposto alle delegazioni istituzionali del G7 ed alla stampa (www.qualivita.it).

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