Non è il Palagio di Sting, nemmeno quello di Mercatale famoso per l’olio Evo. C’è un altro Palagio in Chianti, ed è il delizioso agriturismo panzanese di Monia Piccini e del marito Franco Guarducci, che praticamente vive in vigna e in cantina. I vini de Il Palagio hanno percorso e proseguono una parabola virtuosa, che li ha condotti da una dolcezza avvolgente, gradevole ma un po’ monolitica (anche a causa del taglio di Merlot, ora estirpato), a una maggiore finezza e profondità gustativa. Ciò in particolare per la Gran Selezione Le Bambole, che, come altre etichette della medesima tipologia, ha guadagnato in eleganza ciò che ha perso in muscoli. Prodotto con le uve della vigna omonima, posta su un crinale esposto a Sud-Ovest, ha pazientemente riposato 30 mesi in tonneaux di legno francese da 500 litri e ulteriori due anni in bottiglia, del tutto giustificati dalla struttura importante, ed esce soltanto adesso. Il colore è un rubino profondo e brillante, che suggerisce densità. Al naso, di bella maturità, ciliegia sotto spirito e arancia sanguinella giocano a rincorrersi su fondo salino, quasi di grafite. Ma è il palato che incanta, per presa tannica, freschezza, saporosità, larghezza di frutto: che in effetti è ancora un po’ restio a distendersi nel finale, ma l’impressione è che con tali equilibrio e acidità Le Bambole possano essere fiduciosamente aspettate, finché non diventeranno grandi.
(Riccardo Margheri)
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