Una griffe che da sempre ha il Sangiovese nel Dna e da sempre lo dichiara, schierata in prima fila e apertamente per la sua piena e totale valorizzazione tramite un impiego in purezza nei vini di punta. La sede aziendale, fascinosa ed elevata, è sulla strada che da Castelnuovo sale panoramica e tortuosa verso il cuore nobile della zona, e verso le sottozone eponime del grande Chianti Classico. Il Grosso Sanese è, manco a dirlo, da sempre il rampollo cult di della casata. Figlio unico (e di raccolta ottobrina) d’un Cru di circa due ettari contiguo alla cantina – e di un suolo bandiera del terroir, vantando un mix esemplare e ancestrale di alberese e galestro – composto da viti d’età, allevate con severità, ma con una bellissima esposizione, e luminosità totale a premiarne ed esaltarne le potenzialità indiscutibili e comprovate. Il vino deriva da una macerazione di un mese (in stile vagamente d’antan, diremmo ora), successiva malolattica, quindi sosta in barrique per un anno e infine affinamento delle masse in legno grande. Al termine di questo ragionato quanto collaudato percorso a tappe, il risultato incanta – in modo perfino sorprendente, in questa edizione 2013 - per vivezza e tensione, la luce della vigna tradotta finemente nel sorso, la trama setosa dei tannini favorita dal giusto tempo d’evoluzione. Un piccolo capolavoro, e con strada ancora spalancata davanti a sé.
(Antonio Paolini)
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