Assoluta umiltà e discrezione: sono le due parole che spontaneamente sovvengono a chiunque si appresta a raccontare questa azienda e la famiglia che la vive. Un Paradiso dove tutto cresce agevolmente a formare un “giardino rigoglioso abitato da animali e uccelli”, riscattato da Manfredi Martini e da sua moglie Fortunata negli anni '50. Manfredi è fra i fondatori del Consorzio del Brunello nel 1967 e il profondo rispetto e responsabilità che ne sono derivati, accompagna ancora oggi il fare e il custodire, che la famiglia porta avanti, tramite la figlia Rossella, il marito Florio e le due nipoti. 10.000 le bottiglie prodotte da 2,4 ettari vitati che si trovano sul versante settentrionale della collina ilcinese (zona Canalicchio, per chi ha confidenza col territorio). Amici appassionati definiscono il loro Brunello un vino che proviene dal “bagnasciuga” di Montalcino, terreni un tempo baciati dal mare, che conferiscono alle loro bottiglie un animo iodato inconfondibile. Animo che nella versione 2013 effettivamente manca, ma che ritorna nel suo incedere in bocca come una fresca e ritemprante risacca marina. Profuma di miele d'arancio, violetta, ciliegia croccante, poi svela una nota ematica e mentolata. L'alcool è perfettamente integrato al liquido, come i tannini. È fresco e succoso; una leggera vena amara di cioccolato e dolce di vaniglia; finisce col pepe e l'incenso. È un vino raro, questo. Si aggrappa alle gote, fa chiudere gli occhi e sorridere.
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