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IL PIACERE DELLA MODERAZIONE UN ANTIDOTO AGLI ECCESSI. ANDREA SARTORI, PRESIDENTE UIV: “PROMUOVERE UN CONSUMO RESPONSABILE. “CONVINTA ADESIONE AL PROGETTO E INIZIATIVE CONCRETE”

Contro l’abuso di alcol, specchio di una moderna cultura dell’eccesso, il mondo del vino propone come antidoto l’educazione a una nuova cultura della moderazione, fatta di equilibrio e riscoperta dei reali valori della bevanda di Bacco, che solo un consumo moderato e responsabile consente di godere appieno. Prevenzione in primo piano, dunque, che però non può essere alimentata da divieti e proibizionismo tout court, ma trova la sua piena efficacia solo in un’operazione culturale, di educazione e informazione, capace di cambiare veramente lo stile di vita. Non una dichiarazione di intenti, ma un vero e proprio impegno concreto che trova la sua attuazione nel programma europeo educativo “Wine in moderation - Art de vivre”, gestito dall’Unione Italiana Vini.
“C’è un’aria di proibizionismo - ha esordito Andrea Sartori, presidente Unione Italiana Vini - che sta spirando in Europa. È un’aria fredda, che arriva dai Paesi del Nord e forse non estranea da interessi economici. Il suo bersaglio è l’alcol e quindi anche il vino. Noi siamo consci che di fronte al consumo scorretto di una bevanda che contiene alcol si presentino delle criticità. È per questo che abbiamo scelto di avere nei confronti di questa problematica un approccio responsabile. La nostra risposta è la piena e convinta adesione a Wine in moderation - Art de Vivre, con cui vogliamo portare un contributo concreto e operativo alla lotta agli abusi”.
“Unione Italiana Vini - ha proseguito Sartori - è impegnata da tempo in questa direzione: quattro anni fa ci siamo associati all’Osservatorio giovani e alcol, di recente abbiamo presentato una proposta alternativa all’ipotesi di abbassamento indiscriminato del tasso alcolemico legale, poi sposata dal Governo, prevedendo un tasso zero per giovani sotto i 21 anni, neopatentati e guidatori professionali. Infine - ma di quest’iniziativa parleremo più diffusamente in futuro - stiamo mettendo in pista insieme alla società Edulife un programma di educazione al “buono” rivolto ai giovani, che si avvarrà delle nostre esperienze nell’analisi sensoriale”.
José Ramon Fernandez, segretario generale Ceev (Comitato europeo delle imprese vitivinicole), ha spiegato le linee guida di Wine in moderation, contributo dell’intera filiera vino al Forum Alcol e Salute della Commissione Europea. Il programma si propone di promuovere un consumo moderato e responsabile del vino e di ridurre gli abusi e gli usi scorretti di alcol in tutta Europa, preservando il ruolo culturale, ambientale ed economico svolto dal vino nelle nostre società. Per raggiungere l’obiettivo un ampio ventaglio di strumenti - ben descritti nel sito www.wineinmoderation.eu disponibile in 6 lingue - incentrati su comunicazione, informazione, elaborazione e promozione delle “best practice” nel consumo.
Fondamentale per raggiungere questi obiettivi l’appoggio e la collaborazione di tutti gli attori coinvolti: dalle imprese alle istituzioni. E su questo punto è intervenuto Enrico Drei Donà, presidente Agivi, Associazioni giovani produttori vitivinicoli italiani, lamentando ancora delle criticità: “I controlli su strada sono ancora insufficienti e non rappresentano un reale deterrente contro gli abusi. E che dire delle tabelle alcolometriche obbligatorie nei locali? Di difficilissima comprensione. Oggi però è una giornata importante perché da tante esperienze sperimentali fatte in passato si sta arrivando, con Wine in moderation, a un coordinamento”.
Per contrastare in maniera efficace gli abusi, ora quindi c’è un messaggio condiviso, gli strumenti per attuarlo e il sostegno politico delle autorità dell'Unione europea. “È ormai una priorità - ha concluso Fernandez - avviare Wine in moderation a livello nazionale e misurarne l’efficacia. L’Italia, in particolare, proprio per la sue tradizioni e la sua eccellenza qualitativa, ha in questa direzione un ruolo di grande responsabilità e leadership”.

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