«Se lo facciamo invecchiare qualche anno, può darci belle sorprese». All’enologo Gaspare Buscemi, alchimista di Cormons, brillano gli occhi quando Francesca gli dice queste parole. Anche lui ama e crede nei vini, bianchi o rossi che siano, invecchiati. Nasce così il Sole sul Poggio, un Gavi del Comune di Gavi sulla collina di Rovereto, di cui porta menzione, riconosciuta come la terra migliore dove coltivare i grappoli di Cortese. Siamo a oltre 330 metri d’altezza, in quel Piemonte che già sente l’odore del mar Ligure ma è protetto dall’Appennino. Il Sole sul Poggio svolge la malolattica che gli toglie le punte spigolose di acidità; poi viene affinato per dodici mesi in tonneaux di acacia. Un legno che esalta l’eleganza di profumi e, insieme, non copre la delicatezza del Gavi. Le prime bottiglie uscirono nel 2010. Poche come lo sono ancora oggi. Farne poco è una scelta di Francesca. Non bisogna aver fretta. È un vino bianco che ha bisogno di tempo: dopo l’affinamento in legno, necessita anche di un periodo di riposo in bottiglia. È uscita ora la 2016, ma consigliamo di bere ora la 2015 o la 2014. Si conserva almeno 10 anni. Nel bicchiere, i fiori bianchi del Gavi evolvono in note aromatiche più complesse: burro, fieno, pane. Provato con i dumpling ripieni di gamberi e i goyza con carne di vitello insaporita al sakè. In genere si abbina bene con tutta la cucina orientale, anche leggermente piccante.
(Fiammetta Mussio)
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024