02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

IL PREMIO “VITA NOVA” 2004 (VOLUTO DALL’ AZIENDA AGRICOLA VILLA, MONTICELLI BRUSATI) AL “CUORE DI UN GRANDE REGISTA” ERMANNO OLMI. “IL MONDO DEL VINO: RITO E SOSTANZA DI SACRALITÀ”

Il premio “Vita Nova”, costituito dalla jeroboam (3 litri) “Vita Nova”, contenente una selezione Villa Franciacorta docg 1993, è stato assegnato a Ermanno Olmi, “grande” regista che ha esplorato il mondo contadino e, attraverso di esso, l’animo umano. Artista di grandissima sensibilità, Olmi è da sempre legato ai temi della storia, della letteratura e dell’esaltazione dei valori della vita. Un regista che, nonostante la notorietà internazionale e il conseguimento di prestigiosi riconoscimenti - la “Palma d’Oro” al Festival di Cannes (con “L’albero degli zoccoli”) e il “Leone d’Oro” a Venezia (con “La leggenda del santo bevitore”) - ha voluto mantenere un profilo coerente con gli ideali che lo sorreggono”.

Ma il vino - “che ha il merito di aver ingentilito i costumi, di aver avviato e lubrificato il corso della civiltà occidentale. Dovunque la vite alligna, l’intelletto umano si avviva” - cosa è per Ermanno Olmi? “Il mondo del vino, nella mia infanzia contadina, era la partecipazione diretta al rituale che ogni anno puntualmente si ripeteva a cominciare dalla vigna, quando l’uva mostrava il buon esito della sua maturazione con le coloriture degli acini e delle foglie. Le donne provvedevano a preparare le bottiglie vuote, regolarmente messe da parte, anno dopo anno; le lavavano e le mettevano in fila capovolte perché asciugassero ben bene. E poi la vendemmia, con mani addestrate, che coglievano grappoli e colmavano i cesti in contentezza, quasi fosse un rito di un premio meritato. La festa della pigiatura era festa per tutti, un augurio di abbondanza, una rassicurazione di buon alimento, l’immancabile offerta a un ospite ed un invito alla compagnia. E quante altre cose ancora ricordo, perché il mondo del vino era rito e sostanza di sacralità”.

E oggi cosa rappresenta il vino? “Chi ha più un rapporto col mondo del vino? Credo, oramai solamente coloro che lo producono. Per il cittadino comune, il primo approccio col vino è con gli scaffali espositivi. Poi l’etichetta, la bottiglia da rigirare tra le mani; qualcuno, magari con aria da intenditore, espone il vetro in controluce per vedere trasparenza e colore del contenuto”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli