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IL PRESIDENTE DELL’ENOTECA ITALIANA TATTARINI PUNTA IL DITO CONTRO “REPORT” (RAI 3) E SCRIVE AL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE, ALEMANNO: “VOGLIAMO UNA CAMPAGNA SERIA DI INFORMAZIONE PER TUTELARE IL VINO IN QUESTO DELICATO MOMENTO”

Dopo aver visto la trasmissione tv “Report” (Rai 3), il 24 settembre, Flavio Tattarini, presidente dell’Enoteca Italiana di Siena, ha preso carta e penna e ha scritto al Ministro delle Politiche Agricole, Giovanni Alemanno. Nella lettera si critica, in maniera netta, i contenuti del servizio sul vino italiano realizzato e messo in onda e si sollecita l’avvio di una campagna seria di informazione per tutelare il vino in questo delicato momento.

Questo il testo della lettera del presidente
dell’Enoteca Italiana di Siena, Flavio Tattarini:


Egregio Signor Ministro,

ci permettiamo di segnalare i contenuti, certamente non sfuggiti alla Sua attenzione, presenti nella trasmissione inchiesta di “Report” su Rai 3 del giorno 24 settembre, che ha affrontato le molteplici problematiche del “prodotto vino”.
Lo spirito della trasmissione, salvo un fugace inciso iniziale, non ha dato, per non conoscenza o per non volontà, conto in alcun modo dell’impegno ultra decennale del sistema vitivinicolo italiano per l’innovazione, la naturalità, la qualità, la tutela e valorizzazione dei nostri vini; e non ha dato conto dei notevoli risultati raggiunti a vantaggio del sistema e dei consumatori.
Un impegno che ha coinvolto in eguale misura tutta la filiera, la ricerca scientifica, i vari livelli di gestione e di controllo, i soggetti della comunicazione e della promozione e i vari livelli di governo.
Lo spettatore medio, consumatore o non, semplice appassionato o esperto, ne ha certamente ricavato l’idea di un sistema qualitativamente non elevato, certamente non garantista di naturalità e salubrità, impegnato in furberie, mezzucci, alterazione delle regole produttive (uso non controllato della chimica) e delle pratiche enologiche nella trasformazione e nell’affinamento attuate con “sospette” se non pericolose polverine (così sono stati presentati i lieviti e il mosto concentrato rettificato) e con l’uso di barriques finalizzato ad alterare sapori e naturalità …
Un sistema di valutazione e controllo sulle produzioni di origine a doc come minimo evanescente se non lassista o permissivo tanto da consentire vere e proprie frodi e truffe diffuse sulla identità e sul costo dei prodotti.
Un sistema di valutazione ai fini della promozione alterato da conflitti di interesse e vere e proprie combine nel rapporto enologi - produttori - guide.
Infine, una perla demolitrice del lavoro di ricerca e sperimentazione nazionale ed internazionale che ha documentato con grande equilibrio il corretto rapporto vino - salute e il valore della salubrità nel bere consapevolmente con moderazione per riaffermare in maniera lapidaria e senza appello la nocività dell’alcool e soprattutto del vino.
Uno spirito e contenuti pertanto che di fatto hanno presentato possibili eccezioni perseguite e perseguibili come la regola dominante del sistema e questo a noi sembra non solo non corretto ma inaccettabile.
Riteniamo, pertanto, Signor Ministro che sarebbe opportuno mettere in atto un progetto equilibrato, fondato scientificamente e con i dati dell’esperienza diffusa finalizzato a promuovere una campagna di informazione che sia in grado di fare giustizia di luoghi comuni che danneggiano, in questa fase delicatissima, il sistema vitivinicolo italiano usando i canali informativi che più direttamente possono coinvolgere i consumatori.
L’Enoteca Italiana, Signor Ministro, è a Sua disposizione, pronta a collaborare per dare all’opinione pubblica un corretto quadro d’insieme della realtà vitivinicola del nostro Paese, in ordine soprattutto ai livelli qualitativi, alla genuinità e alla tipicità …

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