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IL SALONE DEL VINO IN PASSERELLA: UN “ROAD SHOW” IN ITALIA PER INCONTRARE PRODUTTORI E TERRITORI

Il Salone del Vino (a Torino, dal 16 al 19 novembre) è sempre più vicino ai produttori ed ai territori. E a conferma della sua mission di “strumento” al servizio delle cantine di qualità e la sua formula innovativa si presenta con un’iniziativa interessante: parte dall'8 luglio un “road show” nelle principali regioni vitivinicole per illustrare contenuti, finalità, programma. Il road show sarà articolato in dieci tappe a cui faranno seguito tre appuntamenti a Roma, Milano e Torino.

“In questo momento particolarmente delicato per il mercato del vino – dichiara Alfredo Cazzola presidente di Lingotto Fiere e di Promotor International, il principale operatore privato nel settore fieristico - crediamo sia giusto ascoltare direttamente i produttori e chi governa i territori per comprenderne esigenze e prospettive. Il Salone del Vino è un grande meeting point per tutti coloro operano nel settore enologico e si propone di essere anche una leva anticiclica in questa fase riflessiva dei principali mercati internazionali e di sostanziale stagnazione di quello interno. Nel “road show”, che vedrà impegnati i massimi vertici della nostra organizzazione fieristica, intendiamo sì proporre il programma e le iniziative del Salone del Vino, che sarà ancora più professionale e di “servizio” alle imprese, con il principale obbiettivo di allargare il mercato, ma vogliamo anche costruire, insieme agli attori del mondo del vino, una nuova immagine e una nuova proposizione di questo straordinario prodotto. Per questo abbiamo scelto di incontrare direttamente i nostri partners: le cantine, i produttori, i governi locali e regionali, i consorzi di tutela e tutte le Associazioni del mondo del vino”.

Il tour del Salone del Vino parte da Pescara l'8 luglio, il 9 luglio sarà ad Ancona, il 15 luglio a Firenze, il 16 luglio a Bologna, il 18 luglio a Napoli, il 21 luglio a Palermo, il 23 luglio a Udine, il 25 luglio a Bolzano e il 29 luglio a Bari. “Al termine di queste tre settimane d’incontri – sottolinea Alfredo Cazzola - contiamo di avere un quadro esatto del settore e di poter allestire il Salone secondo le esigenze dei protagonisti principali: i produttori”.

Il Salone del Vino 2003 avrà comunque forti elementi d’innovazione. Il tema centrale sarà quest’anno l’apertura di nuovi mercati: da quello scandinavo a quelli dell’Est europeo. Nei quattro giorni (dal 16 al 19 novembre) Torino diventa la capitale europea del vino, con una qualificata presenza di buyers di 17 paesi emergenti che parteciperanno ad un workshop che darà modo alle aziende di presentare la loro produzione. Forte attenzione sarà data anche alla formazione professionale ed ai problemi della distribuzione e del mercato. Si parlerà – in due convegni – di prezzo del vino e di distribuzione internazionale. Come sempre al Lingotto ci sarà ampio spazio per la comunicazione del vino: saranno presentate quattro delle principali guide enologiche: da Veronelli a Hugh Johnson, da Luca Maroni a Duemilavini Ais alla Guida al Bere Quotidiano di Slow Food Editore. Sempre Slow Food presenterà anche quattro laboratori del gusto in cui si assaggeranno Rhum, Porto, il Pinotage vino simbolo del Sud Africa e i bianchi di nuova generazione e biodinamici. Le degustazioni saranno anche realizzate da Bibenda-Ais, dall’Enoteca Italiana e dalle guide che si presentano al Salone. Ricco è il programma degli appuntamenti culturali, dei seminari e dei convegni.

“Questa del 2003 – afferma Cazzola – sarà un’edizione tutta centrata a capire qual è l’evoluzione del mercato sia in termini di gusto, sia in termini di prezzo e di atteggiamento di consumo oltre ovviamente al necessario allargamento del perimetro internazionale. Per questo siamo convinti che il Salone del Vino 2003 sia ormai uno strumento indispensabile per le aziende ed una grande opportunità per i produttori di qualità. Ce lo conferma del resto anche l’andamento delle adesioni sia in termini di espositori, che conferma il lusinghiero successo dello scorso anno, sia in termini di attenzione dei media”.

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