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IL SOTTOSEGRETARIO ALLE POLITICHE AGRICOLE TERESIO DELFINO: “VINITALY PUNTA DI DIAMANTE DELLA PROMOZIONE DEL MADE IN ITALY AGROALIMENTARE”

“Valorizzare sempre di più un sistema di promozione unitario del made in Italy dell’agroalimentare, che utilizzi le sue vere punte di diamante per aumentare la capacità di penetrazione sui mercati esteri. Vinitaly, unitamente a Enoteca d’Italia e Buonitalia spa è uno dei referenti privilegiati di questo programma promozionale”. Lo ha spiegato, oggi, il sottosegretario di Stato alle Politiche Agricole, Teresio Delfino, alla presentazione dell’edizione n. 38 di “Vinitaly” (dal 1al 5 aprile 2004, a Verona, con oltre 4000 espositori, dei quali 300 esteri da 26 Paesi; quartiere fieristico al gran completo: oltre 65.000 metri quadrati netti). Delfino ha poi aggiunto che “Vinitaly ha tutte le caratteristiche per essere il riferimento europeo per il comparto vitivinicolo. In particolare per il settore vinicolo italiano, ma anche europeo, la promozione all’estero è sempre più strategica, in considerazione del notevole incremento dell’import comunitario di vino, passato negli ultimi dieci anni da 2,7 milioni di ettolitri a 9,1, a fronte di un export consolidatosi a quota 12 milioni di ettolitri». Segno che è necessario tenere testa all’aggressività promozionale dei Paesi emergenti nella produzione del vino”.

E che il vino sia uno dei prodotti di punta dell’export del made in Italy, lo dimostra il dato 2002, dove ogni 100 euro di prodotti agroalimentari italiani esportati, 16,7 Euro sono riferiti all’export di vino: “il patto concordato col Ministero - ha detto Luigi Castelletti, presidente Veronafiere - è quello di lavorare in sinergia per promuovere le politiche agroalimentari e del vino. Vinitaly è nella sua veste di manifestazione fieristica uno strumento della strategia economica del governo centrale, regionale e del sistema imprese. Lo sta dimostrando da molti anni ed in particolare ha assunto un ruolo guida per la promozione commerciale e la diffusione della conoscenza e della cultura del vino italiano nel mondo, attraverso qualificate iniziative in Cina, India, Giappone, Singapore, Stati Uniti d’America che si ripeteranno nel 2004 ed alle quali si aggiungerà la Russia”.

Parole importanti, sulla delicatezza della fase attraversata dal mercato del vino e sulle strategie da seguire nel settore, quelle del presidente di Federvini Piero Mastroberardino, che ha sottolineato come la manifestazione sia “uno straordinario evento di respiro mondiale, capace di mettere in contatto i produttori con il grande pubblico degli operatori internazionali” e che “Vinitaly è una sede imprescindibile per il settore, in un momento delicato, con aziende in alcuni casi sotto capitalizzate, che si trovano ad affrontare una grande sfida: è assolutamente da evitare, pertanto, la frammentazione delle manifestazioni fieristiche”.

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