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IL VICE MINISTRO ALLE POLITICHE AGRICOLE TERESIO DELFINO CONFERMA: “LA NUOVA LEGGE 164/1992 PREVEDE L'ANNATA SU TUTTE LE ETICHETTE DI VINO”

Italia
Teresio Delfino, con Gianni Zonin

Annata obbligatoria in etichetta per tutti i vini italiani a denominazione di origine. Non è più soltanto un “cavallo di battaglia” di Associazione Enologi Italiani, ma una concreta ipotesi di riforma, già sulla carta, della legge 164/1992 sulla classificazione dei vini. La prima bozza ufficiale di riforma è stata presentata oggi, per la prima volta, dal sottosegretario alle Politiche agricole Teresio Delfino a Reggio Calabria.

Delfino ha ricordato che “la riforma che si sta delineando è frutto di un lungo confronto con le organizzazioni della filiera durato 24 mesi” ed ha sottolineato come “nonostante le esigenze di adeguare e correggere l’attuale normativa, la legge 164 è stata finora considerata un po’ da tutti un importante punto di riferimento per il rilancio della qualità del vino italiano”.

Giuseppe Martelli, direttore degli enologi italiani, ha ricordato che “il provvedimento garantirebbe soprattutto quei vini, come i bianchi, che fondano le loro caratteristiche qualitative nella fragranza, nella freschezza e nella necessità di essere consumati nel giro di poco tempo”. Con la situazione attuale, dunque, c’é sempre la possibilità di trovarsi a bere un vino bianco già vecchio senza poterlo stabilire dall'etichetta, poiché questa non riporta l’annata di produzione.

“Dunque, il provvedimento che si va delineando con la riforma della legge 164 - ha continuato Martelli - gioverà certamente all'immagine stessa del prodotto e quindi agli stessi vignaioli e agli enologi sui quali facilmente ricadono responsabilità che non hanno”.

Oggi l’apposizione dell' annata in etichetta è obbligatoria per le Doc e Docg soltanto se è imposta dal disciplinare di produzione. Così, su 330 disciplinari attualmente in vigore, soltanto 134 prevedono tale obbligo, mentre per i vini bianchi é previsto appena per il 46% dei casi.

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