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IL VINO ITALIANO PROTAGONISTA A BRUXELLES: “POETI, GUERRIERI E VINI D’ITALIA” GIORNATA-EVENTO SULLE RADICI STORICHE E LETTERARIE DEL VINO ITALIANO, CON WORKSHOP, SPETTACOLO E DEGUSTAZIONI, ORGANIZZATA DALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BRUXELLES

Da segnare sul calendario: il 23 novembre sarà una data speciale per il vino italiano a Bruxelles. L’Istituto Italiano di Cultura gli dedica un’intera giornata affrontandolo al di fuori dei tecnicismi in cui si dibatte spesso la sua comunicazione e collocandolo nel più ampio contesto delle sue radici storiche e letterarie, così lontane e profonde da non temere confronti con tutte le altre espressioni dell’enologia mondiale.

La giornata, intitolata “Poeti, guerrieri e vini italiani”, si articolerà in tre momenti: il primo, a cura di Roberto Cipresso, uno dei più brillanti winemaker italiani, e Stefania Vinciguerra, direttore della rivista “Euposia”, sarà focalizzato sulla specificità del territorio italiano, componente inalienabile, inimitabile ed irriproducibile del profilo qualitativo dei nostri vini, così “naturalmente” vocato alla coltura delle vitis vinifera da essere spesso dimenticato o sottovalutato e non contrapposto ai terroir di cui i nostri tradizionali competitor si fanno grande vanto. Quindi, il giornalista Stefano Milioni, scrittore, ricercatore ed esperto di marketing, che trascinerà gli intervenuti in una entusiasmante cavalcata attraverso i secoli, dalla tarda latinità fino all’Ottocento, facendo emergere dalle opere dei poeti e dalle cronache politiche la centralità del vino come elemento di aggregazione, confronto e scontro, alleato prezioso nelle tenzoni d’amore come nelle vicende belliche, catalizzatore di accordi e trattati che senza la sua presenza non sarebbero mai stati sottoscritti. Gran finale, poi, con una grande degustazione di vini italiani, scelti da “Euposia”.

“Nessun altro paese al mondo - afferma Pialuisa Bianco, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles - può vantare un così possente intreccio tra storia, cultura e vino. La degustazione di un vino italiano non è mera esperienza sensoriale ma è una porta d’accesso ai più raffinati piaceri della mente”. “L’arte - aggiunge Giovanni Negri, consigliere del Ministero dei Beni Culturali - pervade ogni sperduto angolo del nostro paese ed immancabilmente, a pochi passi da un capitello, una pieve, una torre, si stende un vigneto. Cambiano le tecniche viticole e vinicole, ma il nostro tessuto culturale rimane, oggi come qualche millennio fa, uno degli ingredienti qualificanti ed inimitabili della nostra enologia. Il nostro compito, tutto sommato, è semplice: farlo emergere e non farlo dimenticare. Ed il nostro impegno è operare affinché questo sia solo il primo di una lunga serie di incontri focalizzati su queste tematiche”.

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