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IN CALO L’EXPORT DEI VINI ITALIANI: -17% NEL PRIMO TRIMESTRE 2003. GERMANIA E FRANCIA IN CRISI, VA MEGLIO NEGLI USA

Italia
Crisi nell'export di vino

La parola “crisi” già da tempo aleggiava nell’aria, e gli ultimi dati non fanno che confermare la fase negativa che sta attraversando l’enologia, anche italiana: l’export di vini del nostro Paese è in calo, e non poco. Dalle elaborazioni Ismea (su dati Istat) emerge che, nel primo trimestre 2003, sono stati spediti oltre i confini nazionali 2,9 milioni di ettolitri di vino, il 17% in meno sul periodo corrispondente 2002. Il saldo della bilancia commerciale dei vini italiani perde, così, il 20% in termini di volumi, ma cresce fortunatamente del 4% in valore (dai 527 milioni di euro del 2002 ai 546 del 2003). Il segmento più penalizzato, in termini di quantità esportate, è stato quello dei vini sfusi che, attestandosi a quasi 800.000 ettolitri, ha registrato una flessione del 45%; i confezionati hanno superato 1,6 milioni di ettolitri, con + 4%. Battuta d'arresto per doc e docg, le cui consegne sono diminuite del 3% (in valore, però, +del 2%). Chi ha influito di più sulla flessione dell'export italiano è stata la minore richiesta della Germania: nel primo trimestre 2003, il vino venduto nel mercato tedesco ha toccato un livello di 930.000 ettolitri, ben il 21% in meno sul 2002, con una perdita di cassa del 7%. Quasi dimezzate anche le consegne in Francia, tradizionale meta di vini sfusi italiani. In netta progressione, invece, la domanda statunitense, cresciuta del 17% in volume e del 20% in valore. Gli Usa, con 185 milioni di euro, guidano così la classifica dei Paesi clienti dell’Italia per valore delle esportazioni (secondi solo alla Germania per volumi). Sul versante passivo della bilancia commerciale si segnala, invece, un netto incremento delle importazioni: sul primo trimestre 2002, gli approvvigionamenti all’estero sono saliti a 350 mila ettolitri (+19%) per una spesa complessiva pari a 37 milioni di euro (+31%). Della maggiore domanda italiana ha beneficiato la Spagna che, in questo primo periodo del 2003, è il principale Paese fornitore in quantità: da gennaio a marzo, gli “addetti ai lavori” di casa nostra hanno acquistato 190.000 ettolitri di vino iberico (di cui 180.000 rappresentato da vino sfuso).

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