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IN INDIA IL CONSUMO DI VINO CRESCE DEL 30% ALL'ANNO, MA I DAZI SULL'IMPORT ARRIVANO FINO AL 270%. DA OGGI AL 21 GENNAIO VINITALY SBARCA A NEW DELHI E MUMBAI

Cresce intorno al 30% annuo il consumo di vino in India, ma sull'ingresso della nostra produzione ci sono ancora dazi medi del 270%: è questo lo scenario che incontrerà il Vinitaly, la più importante rassegna italiana del vino che, da oggi e fino al 21 gennaio, sarà per la prima volta in India, a New Delhi e Mumbai, dove oltre 60 produttori presenteranno alcuni tra i migliori vini italiani al mercato indiano.

A inaugurare la tre giorni, organizzata da Ice e Veronafiere, il Vice Ministro alle Attività Produttive con delega al Commercio Estero, Adolfo Urso, che è in India a capo di una delegazione con Confindustria, Simest, Sace, Altagamma e Università Bocconi.

"L'India, - ha detto Urso - che sta registrando incrementi intorno al 30% annuo per il mercato del vino, con oltre 1,2 milioni di bottiglie vendute, mantiene dazi medi del 270% sull'ingresso dei nostri vini. Con questa rassegna ha spiegato il Vice Ministro puntiamo a far conoscere meglio i nostri migliori prodotti ma anche a sensibilizzare il governo di New Delhi a ridurre in maniera sensibile le barriere alle nostre esportazioni vinicole in India". Il mercato indiano è fortemente strategico per il made in Italy, proprio durante la missione del Vice Ministro Urso sono stati siglati importanti accordi di cooperazione bilaterale nel campo industriale, della moda e del design, nonché accordi tra la Confindustria italiana e quella indiana e tra la Simest, la società per gli investimenti all'estero, e l'omologa indiana.

"Tutto ciò - ha concluso Urso - si inquadra in un'offensiva politico-commerciale lanciata quasi un anno fa da Ciampi che stiamo portando a termine in tutti i settori e il fatto che da oggi il Vinitaly sia presente in India è un segnale importante che testimonia come il nostro vino sia ormai leader non solo nei mercati tradizionali come gli Stati Uniti, ma si appresta a diventarlo anche in quelli emergenti come appunto l'India".

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