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INDAGINE AGIVI (ASSOCIAZIONE GIOVANI VITICOLTORI) - ALCOL & GIOVANI - IL VINO E’ AMICIZIA (81%) MA ANCHE QUOTIDIANITA’, FAMIGLIA E FORZE DELL’ORDINE HANNO UN RUOLO FONDAMENTALE; MIGLIORARE I TRASPORTI PUBBLICI, DISTINGUERE L’ALCOL DALLE DROGHE ...

Cosa pensano i giovani del vino e delle leggi proibizionistiche? Per l’81% dei casi il vino è associato al valore dell’amicizia e della convivialità, protagonista nel week-end, a fronte di un 23% che lo beve quotidianamente a casa; il 30% sottolinea il ruolo fondamentale della famiglia per l’educazione al consumo responsabile, e il 32% riconosce l’importanza dei controlli da parte delle forze dell’ordine; per l’universo giovani, consapevole del rischio di mettersi alla guida, è fondamentale migliorare i trasporti pubblici e, soprattutto, occorre sempre fare distinzione tra l’abuso di alcol e l’uso di sostanze stupefacenti; il 45% degli intervistati, infine, è favorevole alla chiusura anticipata dei locali e allo stop della vendita di alcolici dopo le 2 della notte. Ecco i dati dell’indagine sul mondo della notte condotta da Agivi (Associazione Giovani Viticoltori), la cui mission è quella di diffondere la cultura del bere responsabile tra i giovani: un impegno costante, basato sul dialogo e confronto tra i soci dell’associazione e loro coetanei.

Per un mese, Agivi ha proposto a Milano una serie di serate educative sul tema alcol e guida formato giovani: nell’atmosfera rilassata del lounge bar, si è parlato di socialità e responsabilità, accogliendo i partecipanti con i vini dell’Associazione, con un etilometro tascabile in omaggio e un questionario per dare la possibilità a tutti di esprimere un parere.

Dai dati emerge che i giovani associano il vino al valore dell’amicizia per 81%: sono le occasioni condivise, tra cui cene e ritrovi, che vedono il vino protagonista principalmente nei week-end e consumato fuori casa; tra gli adulti, invece, il vino è legato alla quotidianità, presente sulla tavola anche durante la settimana (bevono vino a casa il 23% dei giovani e il 53% degli adulti). Curiosamente, a partire dai 27 anni, il 10% ha iniziato a consumare vino ogni giorno.

L’ambito familiare risulta essere uno degli ambienti principali per l’educazione dei giovani al consumo responsabile: il 30% degli intervistati ne evidenzia il ruolo fondamentale per educare e responsabilizzare i ragazzi sui vari aspetti dell’argomento, non ultimo quello legato alla salute; per il 60% di chi ha voluto integrare il questionario con suggerimenti personali, la famiglia ha un ruolo essenziale nel dare ai giovani dei valori ed evitare così che un disagio ben più profondo venga espresso nell’abuso di alcol; il 32% di questi assegnano una particolare importanza anche ai meccanismi di controllo da parte delle forze dell’ordine.

Per il restante 8% degli intervistati, potenziare i mezzi pubblici e le modalità di trasporto “alternative” aiuterebbe a dissuadere i giovani dal mettersi alla guida della propria macchina in condizioni di potenziale rischio. Risulterebbe quindi necessario lo studio di misure adeguate, fra cui, diminuire le tariffe dei taxi e organizzare trasporti collettivi, potenziare e aumentare i servizi pubblici durante la notte. Il 31% degli intervistati è stato fermato almeno una volta per un controllo stradale. Di questi, il 12% è risultato negativo al test, mentre il 19% ha riportato un tasso alcolico superiore al limite consentito (0,50). Anche chi è risultato positivo al test ha dimostrato un approccio costruttivo, proponendo soluzioni contro le stragi del sabato sera. La consapevolezza dei rischi di mettersi alla guida in condizioni inadatte, infatti, è ben presente negli intervistati. I controlli stradali, multe più aspre e l’utilizzo dell’etilometro sono considerati dal 46% come strumenti adatti per responsabilizzare i giovani a patto, però, che, accanto ai controlli sul tasso alcolemico, si analizzi anche l’eventuale assunzione di sostanze stupefacenti. Queste, infatti, sono aumentate in maniera esponenziale sia tra i giovani che tra gli adulti, raggiungendo un consumo che risulta superiore a quello dell’alcol.

Il 45% si è dimostrato favorevole alla chiusura anticipata dei locali e al divieto della vendita di alcol dopo le ore 2.00, quando ormai il consumo non ha nulla a che fare con il piacere di una buona cena.

Non ha, invece, raccolto consensi la proposta di inserimento di icone e messaggi negativi sull’etichetta della bottiglia, anche perché nei locali il vino viene solitamente servito al bicchiere e ciò renderebbe la misura inefficace.

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