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ITALIAN WINE & FOOD INSTITUTE - NEL 2005 INCREMENTO DELL'IMPORT USA DI VINI ITALIANI, CHE SFIORA 2 MILIONI DI ETTOLITRI E 1 MILIARDO DI DOLLARI

Nel 2005 l'import Usa di vini italiani ha chiuso con un +9,4% in quantità e +11,5% in valore sul 2004, sfiorando, secondo quanto reso oggi noto da Lucio Caputo, presidente dell’Italian Wine & Food Institute, i 2 milioni di ettolitri ed il miliardo di dollari. Questi incrementi sono stati realizzati nonostante una lieve inversione generale delle importazioni vinicole negli ultimi 2 mesi dell’anno. Più contenuti, invece, dopo le grandi affermazioni degli anni passati, gli incrementi dei vini australiani, al secondo posto, con aumenti del 10,2% in quantità e del 3% in valore.

Complessivamente le importazioni Usa di vini italiani, nel 2005, sono ammontate a 1.985.180 ettolitri per un importo di 955,9 milioni di dollari contro il milione 813.790 ettolitri e gli 857,64 milioni di dollari del 2004; quelle dall’Australia ad 1.931.550 ettolitri per 693,42 milioni di dollari contro il 1.752.750 ettolitri e i 673 milioni di dollari; quelle dalla Francia a 775.860 ettolitri per 610,43 milioni di dollari contro i 755.420 ettolitri e i 593,79 milioni di dollari e quelle dal Cile a 550 mila ettolitri per 155,88 milioni di dollari contro i 523.010 ettolitri e i 143,96 milioni di dollari.

Questi quattro paesi detengono complessivamente l’81,8% del mercato di importazione in quantità e l’82,6% in valore. In aumento, su quantitativi tuttavia molto più limitati, anche tutti gli altri paesi che complessivamente detengono il 18,2% in quantità e il 17,4% in valore del mercato d’importazione.

La nota dell’Italian Wine & Food Institute chiude sottolineando che le importazioni totali Usa sono ammontate, nel 2005, a 6.409.990 ettolitri e 2,92 miliardi di dollari, contro 5.768.000 ettolitri e 2,66 miliardi di dollari del 2004, con un incremento dell’11,1% in quantità e dell’11,5% in valore.

L’Italia ha chiuso l’anno in positivo anche negli spumanti (+3,4% in quantità e +9,3% in valore) ed ha subito una lieve flessione in quantità (-3,2%), compensata da un aumento in valore (+2,2%) nei vermouth, ove ha una posizione di mercato dominante con oltre il 90% del mercato di importazione.

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